giovedì 21 giugno 2012

svelato il mistero...

qualche anno fa,quando ancora girovagavo per il mare col mio kayak,ho incontrato un vecchio amico col quale avevo passato qualche anno in giro per torrenti ed in cerca di mareggiate:
così, parlando del più e del meno,decido un'accordo con lui grazie al quale mi ritrovo con una WaveSport EZ,praticamente nuova di zecca,sul cassone del pickup;


tutta mia,bella pronta da portare a casa,adagiare delicatamente sul bancone da lavoro della cantina,dove iniziare le piccole modifiche che ogni paddler apporta al suo kayak,per rendero pronto e perfetto,come un vestito prima di un party importante, in attesa della prima uscita sulle onde.
Ora,per chiarire bene la cosa e comprendere l'euforia con la quale ho portato a casa il mio kayak,bisogna sapere che nel periodo di cui parlo,diciamo tra il 2004 e il 2006 credo,la EZ era il top tra i kayak da rodeo,surfate incredibili,maneggievolezza al top,punta e coda perfette,fondo piatto, uno sballo totale per divertirsi in acque bianche;
mi ricordo sono arrivato a casa,l'ho scaricata,l'ho coperta e sono andato a letto;
agitatissimo non ho preso neanche sonno per la smanìa,in attesa del mattino successivo quando avrei dato inizio alle modifiche,e avrei reso la mia EZ uno smoking perfetto per il mio appuntamento con le onde.
Insomma per farla breve,la mattina per prima cosa la poso a terra per provarla,mi faccio due calcoli,dovete sapere che il ragazzo da cui l'avevo presa ,ai tempi di quando andavamo in kayak,pesava circa una decina di kg più di me,per cui la guardo,osservo gli spessori laterali e altri accorgimenti che aveva messo lui,e mi dico:
"credo che forse non devo toccare più di tanto,proprio qualche aggiustamento superficiale".
Così provo a entrare nel pozzetto...seeeeee buonanotteeeee!!!
Non mi ci entra nemmeno una chiappa;
a quel punto inizia a nascere un sospetto,quasi una paura dentro di  me,ma la scaccio prontamente...inizio a levigare gli spessori ripetendomi"è solo qualche millimetro,solo qualche millimetro"...comincio con la carta vetra,finisco con la raspa da legno...dopo tre quarti d'ora degli spessori laterali è rimasto solo una specie di foglio A4,uno a destra l'altro a sinistra;
spingendo e rigirandomi  con forza riesco a infilarmi nel pozzetto,ma nel farlo strappo il cinghino del poggia-schiena...allora esco dal pozzetto,devo levare i ferma-ginocchia laterali perchè mi hanno scarnificato le cosce,levo anche il punta piedi.
Per farla breve alla fine la mia EZ è un guscio vuoto...la guardo con un misto di scoramento,desolazione e odio,credo più o meno come si potrebbe guardare la propria fidanzata mentre bacia un altro...dietro di me Usque si sganascia dal ridere,lo lascio fare...rida pure lui e tutto il mondo ostile che mi circonda,io mene vado.
Oggi la mia EZ è ancora in cantina,coperta e pulita,praticamente nuova di zecca;
non ha mai preso un onda col mio culo poggiato sul sedile,l'ho usata un paio di volte come un kayak normale,quasi come un Sit on Top,poi ho capito che non potevo offenderLa così,Lei non aveva colpa,la colpa era di qualcun altro,e l'ho lasciata lì,al sicuro e protetta nella mia cantina...
Questa storia mi è tornata mente  perchè qualche giorno fa,ho girato un pò sulla nuova pagina di Facebook  creata da  Mario Napoli

 Taijiquan-Hatha Yoga, study group

a proposito,consiglio a tutti di passare a guardare perchè contiene notizie,foto e chicche varie imperdibili per chi è interessato/impegnato nello studio del TJQ,e ho beccato una foto che mi ha lasciato incredulo...
questa:
 
è il 2002,una delle prime lezioni con Mario Napoli,al parco della Maggiolina a La Spezia,sono quello con la maglia rossa,peso 65kg scarsi,un anno dopo ero 90 abbondanti...
il mistero del kayak è finalmente svelato.
Ora io ho già scritto un post sulle colpe di quest'uomo e non voglio ripetermi ...ma ora ho le prove,le prove che non furono solo Tatanka e Usque a cadere nella trappola,ma anch'io,in buona fede e senza colpe,fui vittima di questo destino.


Detto questo rimango davvero incredulo davanti a queste foto;
ho conosciuto Mario che ero ormai negli "enta",non so come sarebbe andata se lo avessi conosciuto a 16-18 anni,non mi hanno mai interessato i "ma" e i "se",quello che però posso dire,non per averlo sentito o per fantasiose leggende metropolitane o storie mirabolanti, è che il  TaijiQuan di  Mario Napoli  è potente e mi ha dato una nuova vita,non solo un nuovo corpo.
Ho praticato veramente duro per un paio di anni non di più,e come prima non voglio pensare "se"avessi praticato per 10 anni come nei primi due come sarei ora...ho praticato 2 anni e vivacchiato tra alti e  bassi per 8 ,ma se il Massimo del 2003(e anche quello di oggi),incontrasse il Massimo del 2002 sul tatami(ricordiamoci BENE che il TJQ è ArteMarziale)neanche suderebbe...neanche sarebbe infastidito dalla forza del Max 2002,questo è quanto,altro da dire non c'è.
Anzi una cosa la voglio aggiungere,ho provato a spingere amichevolmente con Mario l'ultima volta a Febbraio di quest'anno...non gli ho fatto muovere un piede;
impossibile per me prenderlo,impossibile trovarlo,impossibile fermarlo,non sono certo un ProFighter,ma non sono poi neppure così scarso.
Alla fine l'unica cosa che mi preoccupa,l'unica cosa per la quale ho "pensiero",è che il TJQ di Mario vada perso;
io credo che ho preso forse un 20% di tutto quello che aveva da darmi,quindi non sono certo io che posso dare suggerimenti o raccomandazioni ad altri,però dico:

il mare è lì,tuffatevi.

venerdì 15 giugno 2012

torneo PUSH HANDS

A dicembre  lo sbarco in Italia della TCFE,con il suo Campionato Europeo di TJQ.Forse un'occasione per portare una ventata di nuovo,per dare una scossa all'imbalsamato ambiente del TJQ nostrano;
sono un pò scettico al riguardo però,non si sa mai;
ho gareggiato nella TCFE quando era da poco nata e secondo me,tra tutte le federazioni che organizzano tornei di TJQ in Europa,è quella con i migliori  regolamenti di gara;
tuttavia a giudicare dai filmati dei più recenti campionati,a ormai più di 10 anni dai primi organizzati da questa federazione,e nonostante gli sforzi di appassionati come N.Kluge o T.Rif e altri del nord Europa, la situazione gare non sembra decollare,almeno secondo il mio punto di vista.
Eppure la partecipazione a campionati del genere è indispensabile per togliersi il sonno dagli occhi e constatare di persona quanto sia duro avere la meglio su un avversario,e di quanto siano lontani i discorsi sul "Qi",sul "Fajin",sul "non uso della forza" e sul "modo di muovere il corpo"quando ci si scontra con la legge del tatami...
I campionati non decollano perchè alla fine,specialmente in Italia,questo è quello che si vuole:
il motivo è anche abbastanza semplice da capire.
Pensiamo per un attimo anzi,sognamo per un attimo,il mondo del TJQ simile a quello di AM tipo il Judo,la Boxe per non toccare il Sumo o le MMA;
verrebbe drasticamente ridotto lo spazio per vari Maestri,Sifu,Discepoli Illuminati e Istruttori Capo...
e allora avanti così,si organizzino campionati,tornei,gare e trofei,l'importante è non dare risalto e importanza a chi vi partecipa per non dire a chi li vince:evitiamo classifiche,resoconti,filmati e quant'altro testimoni l'andamento delle gare;
forse è un atteggiamento neanche voluto,è proprio la mentalità del praticante di TJQ che crea la stagnazione;
basti pensare che l'idea degli organizzatori stessi è,sì sono campionati,ma si svolgono in un clima di amicizia e serenità,dove sono  banditi agonismo e aspirazione alla vittoria,competitività e voglia di dimostrarsi bravi...una specie di sagra paesana del "volemose bene",dove la gara è solo il contorno alla "grigliata sul prato";
a parte il discorso sul clima amichevole che proprio non sta nè in cielo nè in terra,visto che è proprio sul tatami che si stringono le amicizie più sincere,ma l'idea che si vuol far passare,e cioè di gareggiare non per la vittoria,il negare la voglia di dimostrarsi più forti e perchè no,migliori degli avversari,denota una paura di fondo e,ancora peggio,una posizione  ipocrita e falsa che scredita per primo proprio chi la fa sua:
neanche quando mi alleno(ormai molto poco devo ammettere)nel push hands viene meno la voglia di "battere"il mio avversario-compagno...e allora che gara è se manca il sale della competizione e cioè il piacere della vittoria?
E' solo cercando sinceramente la vittoria che si impara a gestire la sconfitta,a ingoiare il rospo del dover ammettere che non siamo i più bravi:
invece sempre il tentativo di mantenere tutto piatto e grigio,così da poter permettere il proliferare di maestri(?) che possiedono "un uso del corpo veramente di un altro livello" e le altre solite idiozie che circolano nello strano mondo del TJQ.