Abbiamo visto come CMC spieghi il concetto di battere la forza di 1000 libbre con una forza di 4 once.
Abbiamo anche capito come ciò non sia da intendersi letteralmente come "vincere",ma come sia possibile col tempismo,la capacità di sentire la forza,la capacità di sentirla nascere e crescere e di conoscerne la direzione,far cadere l'avversario in una situazione dove la sua forza, anche se di 1000 libbre,puo' essere sconfitta...
Per andare ancora più nel dettaglio e per rendere il concetto più chiaro possibile, tenterò di spiegarlo con la mia piccola esperienza di lotta nel cerchio:
se affronto un avversario che ha una forza pari a 50 unità,mentre la mia forza è pari a 90 unità,sono nella situazione di poter decidere come lottare,mentre il mio avversario dovrà tentare in ogni modo di "evitare" e di "sfruttare"la mia forza a mio discapito per avere la meglio;
è chiaro infatti che se andassimo ad uno scontro "diretto",la sua forza di 50 avrebbe nessuna o pochissime possibilità contro la mia forza di 90;
io fino ad oggi,al di fuori del club dove pratico,mi sono sempre trovato in questa situazione e non ho mai affrontato,nell'ambito del TJQ,persone così abili da poter battere le mie 90 unità di forza con le loro 50,per cui li ho sempre gestiti più o meno facilmente,usando a volte le 4 once,a volte 100 libbre,altre volte 1000 libbre.
Cosa succede però quando mi trovo di fronte avversari di forza e abilità pari alla mia se non superiore,come all'interno del nostro club?
Sappiamo che l'idea alla base del 4 once vs 1000 libbre è quella che,se anche posso "giocare" come mi pare con un compagno molto meno forte di me,è pur vero che nel caso di un avversario con una forza che si avvicina o supera la mia non posso assolutamente andare al "muro contro muro",perchè in ogni caso ne uscirei se non sconfitto certamente malconcio;
il vero "segreto",o meglio la spiegazione più accurata che mi sento di dare,è che la capacità stà nel riuscire ad aggiungere 4 once in più alla forza avversaria...lì è l'abilità del praticante di TJQ,non nell'usare 4 once di forza, come troppi praticanti di TJQ credono persino dopo 20 anni di pratica,alcuni anche onestamente e con tutto il cuore ma,ripeto,nell'impiegare quelle 4 once di forza in più di quella usata dal nostro avversario.
Quando vengo attaccato da un avversario pari a me o più forte,la prima cosa che faccio è tentare di prendere la posizione migliore creando un unico centro fra noi,così da impedirgli di scaricare immediatamente la sua forza,e prendere,in quel momento/tempo che si crea,il mio spazio per aggiungere le mie 4 once in più alla sua forza;
ora potrò tirarlo in modo di sbilanciarlo,e poi spingerlo od atterrarlo,
prima che lui applichi tutto il suo potenziale,che mi lascerebbe o senza scampo,o quanto meno con grandi problemi nel gestirlo;
per ottenere questo,dovrò assolutamente prenderlo al più tardi mentre applica una forza di 40,50,60 unità,altrimenti o sarò battuto o impiegherò una quantità di energia così grande che potrebbe crearmi problemi se lo scontro dovesse durare a lungo;
più si è abili nel sentire questa "forza", tanto prima si riuscirà a pareggiarla e così neutralizzarla,per poi aggiungere le nostre 4 once a questa forza(ormai neutralizzata)che ci viene incontro;
grandi Maestri sono in grado di sentire la nostra forza applicata quando è magari appena il 5,il 10 o il 15% del nostro potenziale assoluto:
possiamo ben renderci conto di quanta poca energia possano impiegare questi grandi del TJQ per sconfiggerci.
Siccome,come ho già detto,non ho mai affrontato/trovato praticanti deboli o con poca forza così abili da poter battere la mia di forza usando questo principio,mentre per contro ho potuto "apprezzarla" in Maestri veramente forti,per esperienza personale tendo a pensare che questa sensibilità venga di pari passo con lo sviluppo di altre qualità ,tra cui certamente la forza e un certo modo di svilupparsi del corpo,un certo modo di essere flessibili e radicati allo stesso tempo.
Questa è la mia idea al momento che scrivo questo articolo.
martedì 28 giugno 2011
martedì 21 giugno 2011
Vincere 1000 libbre con 4 once
Una delle idee che più portano facilmente alla confusione nella pratica del TJQ è il classico "vincere 1000 libbre con 4 once";
da qui nasce la leggenda che nel TJQ non si debba fare uso di forza,che questa sia quasi un impedimento invece che un aiuto,un carattere fisico da evitare assolutamente;
ci si confonde pensando all'equazione forza=rigidità.
La realtà dei fatti è ben lontana da queste idee,io stesso mi ricordo di quello che mi disse un Maestro veramente "pesante e preparato" nel suo mestiere:
la gente non capirà mai che il TJQ è TUTTA FORZA.
Certamente si potrebbe discutere sull'idea di FORZA,e sui suoi molteplici aspetti e sulle molteplici applicazioni,tuttavia voglio tornare al concetto 4 once per battere 1000 libbre,o per dirlo alla cinese respingere 1000 libbre con 4 once.
Cosa volevano farci capire gli autori dei Classici con questa frase apparentemente senza fondamento?
Nessuno può pensare infatti che con un piccolissima forza si possa respingere una forza immensamente più grande.
In aiuto alla nostra comprensione viene il Grande Maestro Cheng Man Ching con una chiarissima e limpida spiegazione:
Egli ci illustra infatti che quello che si intende è: usare solo 4 once di energia per tirare 1000 libbre> ,una volta tirato si può applicare una forza per respingere a grande distanza 1000 libbre,ma come continua CMC tirare e respingere sono due cose DIVERSE .
E'proprio nel capire la differenza delle parole "tirare" e "respingere" che è celata la spiegazione di questo meraviglioso principio.
CMC fa il paragone del toro di 1000 libbre che,legato con una corda di solo 4 once può essere tirato a destra,sinistra, dove e come noi vogliamo e lui non potrà scappare.
Ma attenzione a comprendere che la corda non può essere legata a caso.
Non si può tirare la zampa o un corno,non funziona.
La tirata dovrà essere applicata esattamente al naso.
Solo tirando col metodo corretto e nel punto giusto possiamo tirare 1000 libbre con 4 once.
E ancora CMC ci spiega del come sia impossibile tirare con 4 once una statua di un toro di 1000 libbre,anche se legata al naso.
Tutto sta nella differenza di comportamento tra essere inanimato e essere animato:
l'uomo è un essere sensibile.Se qualcuno tenta di attaccare con una forza di 1000 libbre,partendo da una certa angolazione,diciamo frontalmente,io gli tiro la mano con 4 once di energia e seguendo la sua linea di forza la devio,questo è ciò che si intende per "tirare".Dopo essere stato tirato ,la forza del nostro avversario è neutralizzata e in quell'istante emettendo energia egli sarà inevitabilmente scagliato lontano.
Ecco il principio dei classici spiegato mirabilmente da un grande Maestro:
è l'energia usata per tirare che sarà di 4 once,ma l'energia usata poi per spingerlo a grande distanza sarà quella necessaria a seconda delle circostanze.
Sensibilità,Tempismo,Forza questo è il segreto:capire l'avversario,capire la sua forza senza che lui se ne accorga,e potremo portarlo dove noi vogliamo,con solo una piccolissima energia/forza;questo è il grande "segreto" di tutti i più grandi lottatori di tutti i tempi.
Supponiamo di trovarci nella situazione di dover affrontare un uomo con una forza diciamo pari a 10, mentre la nostra forza è inferiore alla sua,diciamo che è pari a 7.
In questa situazione se lui ci spinge con tutta la sua forza noi saremo certamente spinti indietro o proiettati o atterrati,a seconda della sua azione;
e questo anche se usassimo tutte le nostre forze contro di lui.
Ciò accadrebbe se ci opponessimo alla sua forza di 10 con la nostra forza di 7,cioè facendo una resistenza al suo attacco.
Ma se riusciamo con la pratica ad ottenere questa abilità di "sentire" e "capire" la forza del nostro avversario,invece di opporci a lui saremo capaci di lasciare a lui solo un "vuoto", ritirando il nostro corpo TANTO QUANTO LUI SPINGE, MANTENENDO allo stesso tempo il nostro equilibrio,per lui sarà naturale piegarsi in avanti e perdere l'equilibrio.
In questa nuova posizione/situazione lui sarà diventato così debole(non in reale forza fisica, ma a causa della sua posizione scomoda/fuori equilibrio)che la sua forza sarà ridotta,per quel preciso momento,diciamo a 3.
Nel frattempo io,mantenendo il mio equilibrio,conservo la mia forza a completa disposizione per qualsiasi emergenza,e a questo punto la mia forza di 7 batterà la sua forza ridotta a 3 a causa della sua posizione disequilibrata dalla mia "tirata".
Ugualmente se affrontiamo un avversario con meno forza di noi,e quindi potendo spingerlo indietro usando solo la nostra maggior forza,dobbiamo mantenere questa idea di "cedere" la sua spinta,mantenere questa idea di non opporci alla sua forza,così che lui sarà sempre spinto molto lontano,ma con un notevole risparmio delle nostre energie.
Prendiamo ad esempio un incontro famosissimo,che tutti conoscono,quello tra due "mostri" Helio Gracie e Kimura;
Kimura atterra ripetutamente Gracie con una leggerezza e facilità che lascia sbalorditi.
Helio dirà poi in un intervista famosa che: "appena Kimura mi toccava,mi metteva le mani addosso,io "sentivo" di essere in suo potere,non potevo oppormi a quello che lui voleva;fu un incontro memorabile e io mi porto dentro ancora oggi, a distanza di molti anni, questo "ricordo":la forza e il tempismo di Kimura."
SENSIBILITA'
TEMPISMO
FORZA
da qui nasce la leggenda che nel TJQ non si debba fare uso di forza,che questa sia quasi un impedimento invece che un aiuto,un carattere fisico da evitare assolutamente;
ci si confonde pensando all'equazione forza=rigidità.
La realtà dei fatti è ben lontana da queste idee,io stesso mi ricordo di quello che mi disse un Maestro veramente "pesante e preparato" nel suo mestiere:
la gente non capirà mai che il TJQ è TUTTA FORZA.
Certamente si potrebbe discutere sull'idea di FORZA,e sui suoi molteplici aspetti e sulle molteplici applicazioni,tuttavia voglio tornare al concetto 4 once per battere 1000 libbre,o per dirlo alla cinese respingere 1000 libbre con 4 once.
Cosa volevano farci capire gli autori dei Classici con questa frase apparentemente senza fondamento?
Nessuno può pensare infatti che con un piccolissima forza si possa respingere una forza immensamente più grande.
In aiuto alla nostra comprensione viene il Grande Maestro Cheng Man Ching con una chiarissima e limpida spiegazione:
Egli ci illustra infatti che quello che si intende è: usare solo 4 once di energia per tirare 1000 libbre> ,una volta tirato si può applicare una forza per respingere a grande distanza 1000 libbre,ma come continua CMC tirare e respingere sono due cose DIVERSE .
E'proprio nel capire la differenza delle parole "tirare" e "respingere" che è celata la spiegazione di questo meraviglioso principio.
CMC fa il paragone del toro di 1000 libbre che,legato con una corda di solo 4 once può essere tirato a destra,sinistra, dove e come noi vogliamo e lui non potrà scappare.
Ma attenzione a comprendere che la corda non può essere legata a caso.
Non si può tirare la zampa o un corno,non funziona.
La tirata dovrà essere applicata esattamente al naso.
Solo tirando col metodo corretto e nel punto giusto possiamo tirare 1000 libbre con 4 once.
E ancora CMC ci spiega del come sia impossibile tirare con 4 once una statua di un toro di 1000 libbre,anche se legata al naso.
Tutto sta nella differenza di comportamento tra essere inanimato e essere animato:
l'uomo è un essere sensibile.Se qualcuno tenta di attaccare con una forza di 1000 libbre,partendo da una certa angolazione,diciamo frontalmente,io gli tiro la mano con 4 once di energia e seguendo la sua linea di forza la devio,questo è ciò che si intende per "tirare".Dopo essere stato tirato ,la forza del nostro avversario è neutralizzata e in quell'istante emettendo energia egli sarà inevitabilmente scagliato lontano.
Ecco il principio dei classici spiegato mirabilmente da un grande Maestro:
è l'energia usata per tirare che sarà di 4 once,ma l'energia usata poi per spingerlo a grande distanza sarà quella necessaria a seconda delle circostanze.
Sensibilità,Tempismo,Forza questo è il segreto:capire l'avversario,capire la sua forza senza che lui se ne accorga,e potremo portarlo dove noi vogliamo,con solo una piccolissima energia/forza;questo è il grande "segreto" di tutti i più grandi lottatori di tutti i tempi.
Supponiamo di trovarci nella situazione di dover affrontare un uomo con una forza diciamo pari a 10, mentre la nostra forza è inferiore alla sua,diciamo che è pari a 7.
In questa situazione se lui ci spinge con tutta la sua forza noi saremo certamente spinti indietro o proiettati o atterrati,a seconda della sua azione;
e questo anche se usassimo tutte le nostre forze contro di lui.
Ciò accadrebbe se ci opponessimo alla sua forza di 10 con la nostra forza di 7,cioè facendo una resistenza al suo attacco.
Ma se riusciamo con la pratica ad ottenere questa abilità di "sentire" e "capire" la forza del nostro avversario,invece di opporci a lui saremo capaci di lasciare a lui solo un "vuoto", ritirando il nostro corpo TANTO QUANTO LUI SPINGE, MANTENENDO allo stesso tempo il nostro equilibrio,per lui sarà naturale piegarsi in avanti e perdere l'equilibrio.
In questa nuova posizione/situazione lui sarà diventato così debole(non in reale forza fisica, ma a causa della sua posizione scomoda/fuori equilibrio)che la sua forza sarà ridotta,per quel preciso momento,diciamo a 3.
Nel frattempo io,mantenendo il mio equilibrio,conservo la mia forza a completa disposizione per qualsiasi emergenza,e a questo punto la mia forza di 7 batterà la sua forza ridotta a 3 a causa della sua posizione disequilibrata dalla mia "tirata".
Ugualmente se affrontiamo un avversario con meno forza di noi,e quindi potendo spingerlo indietro usando solo la nostra maggior forza,dobbiamo mantenere questa idea di "cedere" la sua spinta,mantenere questa idea di non opporci alla sua forza,così che lui sarà sempre spinto molto lontano,ma con un notevole risparmio delle nostre energie.
Prendiamo ad esempio un incontro famosissimo,che tutti conoscono,quello tra due "mostri" Helio Gracie e Kimura;
Kimura atterra ripetutamente Gracie con una leggerezza e facilità che lascia sbalorditi.
Helio dirà poi in un intervista famosa che: "appena Kimura mi toccava,mi metteva le mani addosso,io "sentivo" di essere in suo potere,non potevo oppormi a quello che lui voleva;fu un incontro memorabile e io mi porto dentro ancora oggi, a distanza di molti anni, questo "ricordo":la forza e il tempismo di Kimura."
SENSIBILITA'
TEMPISMO
FORZA
lunedì 13 giugno 2011
MMA Pro e il Sumo
in questo video che ho pescato girovagando su Youtube,un esempio della forza e della flessibilità dei lottatori di Sumo messa a confronto con un Pro Fighter di ottimo livello.
Lasciando ognuno nel suo campo,e quindi lasciando perdere chi è più forte chi meno,andando oltre ad un superficiale "chi vincerebbe e chi perderebbe se"...,è incredibile il diverso sviluppo del corpo dei lottatori di Sumo,sia per agilità/flessibilità che per forza,anche rispetto ad un ottimo Pro come Minowa,atleta che ha affrontato pezzi da 90 del circuito MMA.
Mi ha colpito l'atteggiamento di rispetto e deferenza dei lottatori all'ingresso nella Beya del grande Hakuho,e gli sguardi sbalorditi di Minowa durante la pratica.
Credo che in quei corpi ci sia molto di TJQ,molto dei famosi principi che si leggono nei famosissimi e stra-abusati "Classici del TJQ"...anzi mi spingo ancora oltre e dico che Hakuho sarebbe un ottimo maestro di TJQ,e che potrebbe ben parlare di Radicamento,Sensibilità,Rilassatezza,Fa-Jin,PengJin,Qi ecc.ecc..
Lasciando ognuno nel suo campo,e quindi lasciando perdere chi è più forte chi meno,andando oltre ad un superficiale "chi vincerebbe e chi perderebbe se"...,è incredibile il diverso sviluppo del corpo dei lottatori di Sumo,sia per agilità/flessibilità che per forza,anche rispetto ad un ottimo Pro come Minowa,atleta che ha affrontato pezzi da 90 del circuito MMA.
Mi ha colpito l'atteggiamento di rispetto e deferenza dei lottatori all'ingresso nella Beya del grande Hakuho,e gli sguardi sbalorditi di Minowa durante la pratica.
Credo che in quei corpi ci sia molto di TJQ,molto dei famosi principi che si leggono nei famosissimi e stra-abusati "Classici del TJQ"...anzi mi spingo ancora oltre e dico che Hakuho sarebbe un ottimo maestro di TJQ,e che potrebbe ben parlare di Radicamento,Sensibilità,Rilassatezza,Fa-Jin,PengJin,Qi ecc.ecc..
giovedì 9 giugno 2011
best sumo maggio 2011
Hakuho battuto da un grande Harumafuji che stoppa la serie di 12 vittorie consecutive dello Yokozuna...oltre al fatto della sconfitta del re del Sumo,che di per sè è già un'avvenimento,sorprende vedere Hakuho indietreggiare all'impatto:
qui invece batte pulito Aran,anche se mi da l'idea di mostrare segni di stanchezza:
qui pur sconfitto nell'ultimo match da Kaio porta a casa il suo 19 titolo con un personale di 13-2 e un record di 12 vittorie consecutive(i primi 12 match)
un'altro bellissimo match tra due Ozeki,dove esce ancora una volta,tutta la potenza d'impatto di Harumafuji...a farne le spesa questa volta sarà il Georgiano Tochinoshin
il 14° giorno il capolavoro di Hakuho quando mette fuori,con un yorikiri favoloso,i 185 kg di Baruto
in questo video invece si può ammirare tutto il cerimoniale dei minuti prima dell'incontro,le tecniche per innervosire l'avversario e i rituali per ingraziarsi gli Dèi e la fortuna...tra l'altro da vedere e ri-vedere un paio di shiko "da paura" del roccioso Kisenosato ;bel match concluso con un oshidashi di Hakuho
la tensione di trovarsi di fronte a un mostro sacro con 18 tornei vinti sulle spalle gioca qualche scherzo a Kotoshogiku che,dopo questo torneo,scenderà da Sekiwake a Komusubi.
dopo il commento sulla morbidezza dei grandi Yokozuna ho aperto un pò gli occhi e ho beccato questo Baruto vs Harumafuji,dove il Mongolo(prossimo Yokozuna?),che paga tra l'altro 57 kg all'avversario,vince facendolo secco con un tsusoharai perfetto...
qui invece batte pulito Aran,anche se mi da l'idea di mostrare segni di stanchezza:
qui pur sconfitto nell'ultimo match da Kaio porta a casa il suo 19 titolo con un personale di 13-2 e un record di 12 vittorie consecutive(i primi 12 match)
un'altro bellissimo match tra due Ozeki,dove esce ancora una volta,tutta la potenza d'impatto di Harumafuji...a farne le spesa questa volta sarà il Georgiano Tochinoshin
il 14° giorno il capolavoro di Hakuho quando mette fuori,con un yorikiri favoloso,i 185 kg di Baruto
in questo video invece si può ammirare tutto il cerimoniale dei minuti prima dell'incontro,le tecniche per innervosire l'avversario e i rituali per ingraziarsi gli Dèi e la fortuna...tra l'altro da vedere e ri-vedere un paio di shiko "da paura" del roccioso Kisenosato ;bel match concluso con un oshidashi di Hakuho
la tensione di trovarsi di fronte a un mostro sacro con 18 tornei vinti sulle spalle gioca qualche scherzo a Kotoshogiku che,dopo questo torneo,scenderà da Sekiwake a Komusubi.
dopo il commento sulla morbidezza dei grandi Yokozuna ho aperto un pò gli occhi e ho beccato questo Baruto vs Harumafuji,dove il Mongolo(prossimo Yokozuna?),che paga tra l'altro 57 kg all'avversario,vince facendolo secco con un tsusoharai perfetto...
martedì 7 giugno 2011
scelte difficili...
stavo riflettendo sul fatto che dopo un allenamento abbastanza duro di PH c'è stato un forfait prolungato in palestra,e la stessa cosa succede se obbligo a tirare di più sul Gama;rimaniamo i soliti noi 3.
l'unica lezione che è (quasi)sempre a numero completo è quella sulle spinte di CMC e quella sulla forma.
Se devo essere sincero questa situazione mi rattrista un pochino perchè mi da l'impressione che il praticante di TJQ proprio fugge la fatica:
rompe le palle con la forma,gli esecizi di sensibilità,con la pratica dolce e,ovviamente,senza l'uso della forza.
Io capisco che faticare è una gran rottura di scatole,in fondo siamo dilettanti che praticano dopo il lavoro,non siamo professionisti che possono passare 4-6 ore ad allenarsi senza pensieri che non siano la pratica;
io stesso ho i miei alti e bassi e le mie pause,e mi chiedo così se dovrei tentare di venire incontro ai praticanti non "storici" del nostro piccolo "club" e cambiare la pratica allentando i cordoni,magari sdoppiando le classi;
alla fine però cosa otterremmo?
Altri praticanti pieni di cretinate nella testa,altri uomini deboli e illusi.
La grandezza del TJQ è rendere forte l'uomo,renderlo consapevole di quello che è,metterlo nella condizione di stare in piedi sempre,non importa quanto sia forte e contrario il vento;
un uomo forte è un uomo felice,questo è quello vorrei far capire a chi viene da noi.
Purtroppo chi,per qualsiasi motivo,sceglie la via marziale e il TJQ come pratica per migliorare sè stesso,corre sempre il rischio di rimanere impantanato in questa specie di mito della "pratica dolce",il mito che nel TJQ non si usi la propria Forza,ma quella dell'avversario,il mito che si debba essere rilassati e "morbidi";
questi sono appunto miti,racconti che hanno certamente la loro verità,ma che per essere presa e resa propria ha bisogno di lunghi e durissimi allenamenti;
nessuno ricorda quel che si racconta dei figli di Yang Lu Chan, Yang Ban Hou e Yang Jian Hou:
costoro,per la pratica così dura e severa cui erano sottoposti dal padre,tentarono il primo il suicidio,il secondo più volte di fuggire, cercando di farsi monaco.
Ugualmente accadeva con Yang Shao Hou,fratello maggiore di Yang Chen Fu,i cui allenamenti erano così duri che i suoi studenti erano solo un piccolo gruppo e raccontavano di come spesso terminassero le estenuanti lezioni coperti di sangue.
Yang Chen Fu stesso,dopo una giovinezza abbastanza "sregolata",praticò duramente per svariati anni raggiungendo una grandissima abilità.
Questo non si ricorda mai quando si parla di insegnare il TJQ;
si ricorda solo del dover essere morbidi e leggeri,rilassati e senza forza;e si vuole imparare la forma,così da poter praticare e raggiungere l'abilità senza sforzo,senza prezzi da pagare;si vogliono i regali gratis.
Beh!io,purtroppo per i nuovi studenti,so che non è così;
niente è gratis in questo mondo,non per niente siamo stati scacciati dall'Eden.
Io non voglio contribuire a mandare in giro altri zombie,preferisco aiutare (per quel che mi è possibile)le persone a essere forti e consapevoli,a diventare gente che per stare in piedi non abbia bisogno di stampelle,di qualsiasi natura esse siano.
l'unica lezione che è (quasi)sempre a numero completo è quella sulle spinte di CMC e quella sulla forma.
Se devo essere sincero questa situazione mi rattrista un pochino perchè mi da l'impressione che il praticante di TJQ proprio fugge la fatica:
rompe le palle con la forma,gli esecizi di sensibilità,con la pratica dolce e,ovviamente,senza l'uso della forza.
Io capisco che faticare è una gran rottura di scatole,in fondo siamo dilettanti che praticano dopo il lavoro,non siamo professionisti che possono passare 4-6 ore ad allenarsi senza pensieri che non siano la pratica;
io stesso ho i miei alti e bassi e le mie pause,e mi chiedo così se dovrei tentare di venire incontro ai praticanti non "storici" del nostro piccolo "club" e cambiare la pratica allentando i cordoni,magari sdoppiando le classi;
alla fine però cosa otterremmo?
Altri praticanti pieni di cretinate nella testa,altri uomini deboli e illusi.
La grandezza del TJQ è rendere forte l'uomo,renderlo consapevole di quello che è,metterlo nella condizione di stare in piedi sempre,non importa quanto sia forte e contrario il vento;
un uomo forte è un uomo felice,questo è quello vorrei far capire a chi viene da noi.
Purtroppo chi,per qualsiasi motivo,sceglie la via marziale e il TJQ come pratica per migliorare sè stesso,corre sempre il rischio di rimanere impantanato in questa specie di mito della "pratica dolce",il mito che nel TJQ non si usi la propria Forza,ma quella dell'avversario,il mito che si debba essere rilassati e "morbidi";
questi sono appunto miti,racconti che hanno certamente la loro verità,ma che per essere presa e resa propria ha bisogno di lunghi e durissimi allenamenti;
nessuno ricorda quel che si racconta dei figli di Yang Lu Chan, Yang Ban Hou e Yang Jian Hou:
costoro,per la pratica così dura e severa cui erano sottoposti dal padre,tentarono il primo il suicidio,il secondo più volte di fuggire, cercando di farsi monaco.
Ugualmente accadeva con Yang Shao Hou,fratello maggiore di Yang Chen Fu,i cui allenamenti erano così duri che i suoi studenti erano solo un piccolo gruppo e raccontavano di come spesso terminassero le estenuanti lezioni coperti di sangue.
Yang Chen Fu stesso,dopo una giovinezza abbastanza "sregolata",praticò duramente per svariati anni raggiungendo una grandissima abilità.
Questo non si ricorda mai quando si parla di insegnare il TJQ;
si ricorda solo del dover essere morbidi e leggeri,rilassati e senza forza;e si vuole imparare la forma,così da poter praticare e raggiungere l'abilità senza sforzo,senza prezzi da pagare;si vogliono i regali gratis.
Beh!io,purtroppo per i nuovi studenti,so che non è così;
niente è gratis in questo mondo,non per niente siamo stati scacciati dall'Eden.
Io non voglio contribuire a mandare in giro altri zombie,preferisco aiutare (per quel che mi è possibile)le persone a essere forti e consapevoli,a diventare gente che per stare in piedi non abbia bisogno di stampelle,di qualsiasi natura esse siano.
giovedì 2 giugno 2011
Nel Cerchio
Alla fine ti trovi lì...OK il CMC,ok gli esercizi di HW,ok i cazzotti e le spallate e ok tutto il resto,la forma,le posture,lo yoga..ma alla fine ti trovi lì,col tuo amico/avversario di fronte;
un cenno del capo ,il dito che preme sul pulsante del timer,una pacca di mani,i pugni che si colpiscono e via,si parte.
Ognuno ha il suo modo di lottare nel cerchio,nessuno migliore o peggiore,tutti i metodi hanno i loro "pro"e i loro "contro".
Io sono un DIFENSORE;
l'unica cosa che mi viene naturale è "stoppare":
e non c'è verso di cambiare,anche per una volta solo,questo"approccio" alla lotta:
insomma non sono un "attaccante" ok,il mio meglio è la difesa ok,però vorrei provare almeno una volta l'ebrezza del partire e,"bang" sparare tutto quello che ho,vada come vada;
in fondo siamo in casa nostra mi dico,non in gara e neppure tra estranei,ci conosciamo tutti,siamo amici;
ed è questo che mi ripeto nella testa fino a un secondo prima;
poi,dato il pugno di saluto,tutto come prima,aspetto che il mio avversario apra un "buco"(quando e se lo apre)per entrare in casa sua e rubare più che posso.
ora,a prima vista potrebbe sembrare che difendere sia più semplice di attaccare o almeno meno dispendioso,ed un pò è anche vero;
ma sicuramente l'azione del fermare l'avversario prima di... è solo l'inizio,il difficile viene dopo;
come dire:anche per chi ha il mio stesso modo di lottare non son tutte rose e fiori...
così sto tentando di migliorare l'altra faccia della mia medaglia di "DIFENSORE",cioè essere io a portare l'avversario sull'orlo del burrone,non aspettare sempre che,in un modo o nell'altro ,sia lui ad avvicinarcisi per poi spingerlo giù.
L'azione più importante e più difficile da fare è comunque sempre prendere la posizione,entrare in casa del tuo avversario,lasciarlo fuori e poi finalizzare il tutto...può essere una cosa veloce,può essere che ci devi mettere minuti,a volte entri da una parte e lui ti butta fuori dall'altra,passi da una porta e esci da una finestra...e anche quando ti riesce bene l'entrata,a volte il padrone torna in casa un'attimo prima che tu chiuda la situazione a tuo vantaggio,e ti butta fuori a calci;
un cenno del capo ,il dito che preme sul pulsante del timer,una pacca di mani,i pugni che si colpiscono e via,si parte.
Ognuno ha il suo modo di lottare nel cerchio,nessuno migliore o peggiore,tutti i metodi hanno i loro "pro"e i loro "contro".
Io sono un DIFENSORE;
l'unica cosa che mi viene naturale è "stoppare":
e non c'è verso di cambiare,anche per una volta solo,questo"approccio" alla lotta:
insomma non sono un "attaccante" ok,il mio meglio è la difesa ok,però vorrei provare almeno una volta l'ebrezza del partire e,"bang" sparare tutto quello che ho,vada come vada;
in fondo siamo in casa nostra mi dico,non in gara e neppure tra estranei,ci conosciamo tutti,siamo amici;
ed è questo che mi ripeto nella testa fino a un secondo prima;
poi,dato il pugno di saluto,tutto come prima,aspetto che il mio avversario apra un "buco"(quando e se lo apre)per entrare in casa sua e rubare più che posso.
ora,a prima vista potrebbe sembrare che difendere sia più semplice di attaccare o almeno meno dispendioso,ed un pò è anche vero;
ma sicuramente l'azione del fermare l'avversario prima di... è solo l'inizio,il difficile viene dopo;
come dire:anche per chi ha il mio stesso modo di lottare non son tutte rose e fiori...
così sto tentando di migliorare l'altra faccia della mia medaglia di "DIFENSORE",cioè essere io a portare l'avversario sull'orlo del burrone,non aspettare sempre che,in un modo o nell'altro ,sia lui ad avvicinarcisi per poi spingerlo giù.
L'azione più importante e più difficile da fare è comunque sempre prendere la posizione,entrare in casa del tuo avversario,lasciarlo fuori e poi finalizzare il tutto...può essere una cosa veloce,può essere che ci devi mettere minuti,a volte entri da una parte e lui ti butta fuori dall'altra,passi da una porta e esci da una finestra...e anche quando ti riesce bene l'entrata,a volte il padrone torna in casa un'attimo prima che tu chiuda la situazione a tuo vantaggio,e ti butta fuori a calci;
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