Abbiamo visto come CMC spieghi il concetto di battere la forza di 1000 libbre con una forza di 4 once.
Abbiamo anche capito come ciò non sia da intendersi letteralmente come "vincere",ma come sia possibile col tempismo,la capacità di sentire la forza,la capacità di sentirla nascere e crescere e di conoscerne la direzione,far cadere l'avversario in una situazione dove la sua forza, anche se di 1000 libbre,puo' essere sconfitta...
Per andare ancora più nel dettaglio e per rendere il concetto più chiaro possibile, tenterò di spiegarlo con la mia piccola esperienza di lotta nel cerchio:
se affronto un avversario che ha una forza pari a 50 unità,mentre la mia forza è pari a 90 unità,sono nella situazione di poter decidere come lottare,mentre il mio avversario dovrà tentare in ogni modo di "evitare" e di "sfruttare"la mia forza a mio discapito per avere la meglio;
è chiaro infatti che se andassimo ad uno scontro "diretto",la sua forza di 50 avrebbe nessuna o pochissime possibilità contro la mia forza di 90;
io fino ad oggi,al di fuori del club dove pratico,mi sono sempre trovato in questa situazione e non ho mai affrontato,nell'ambito del TJQ,persone così abili da poter battere le mie 90 unità di forza con le loro 50,per cui li ho sempre gestiti più o meno facilmente,usando a volte le 4 once,a volte 100 libbre,altre volte 1000 libbre.
Cosa succede però quando mi trovo di fronte avversari di forza e abilità pari alla mia se non superiore,come all'interno del nostro club?
Sappiamo che l'idea alla base del 4 once vs 1000 libbre è quella che,se anche posso "giocare" come mi pare con un compagno molto meno forte di me,è pur vero che nel caso di un avversario con una forza che si avvicina o supera la mia non posso assolutamente andare al "muro contro muro",perchè in ogni caso ne uscirei se non sconfitto certamente malconcio;
il vero "segreto",o meglio la spiegazione più accurata che mi sento di dare,è che la capacità stà nel riuscire ad aggiungere 4 once in più alla forza avversaria...lì è l'abilità del praticante di TJQ,non nell'usare 4 once di forza, come troppi praticanti di TJQ credono persino dopo 20 anni di pratica,alcuni anche onestamente e con tutto il cuore ma,ripeto,nell'impiegare quelle 4 once di forza in più di quella usata dal nostro avversario.
Quando vengo attaccato da un avversario pari a me o più forte,la prima cosa che faccio è tentare di prendere la posizione migliore creando un unico centro fra noi,così da impedirgli di scaricare immediatamente la sua forza,e prendere,in quel momento/tempo che si crea,il mio spazio per aggiungere le mie 4 once in più alla sua forza;
ora potrò tirarlo in modo di sbilanciarlo,e poi spingerlo od atterrarlo,
prima che lui applichi tutto il suo potenziale,che mi lascerebbe o senza scampo,o quanto meno con grandi problemi nel gestirlo;
per ottenere questo,dovrò assolutamente prenderlo al più tardi mentre applica una forza di 40,50,60 unità,altrimenti o sarò battuto o impiegherò una quantità di energia così grande che potrebbe crearmi problemi se lo scontro dovesse durare a lungo;
più si è abili nel sentire questa "forza", tanto prima si riuscirà a pareggiarla e così neutralizzarla,per poi aggiungere le nostre 4 once a questa forza(ormai neutralizzata)che ci viene incontro;
grandi Maestri sono in grado di sentire la nostra forza applicata quando è magari appena il 5,il 10 o il 15% del nostro potenziale assoluto:
possiamo ben renderci conto di quanta poca energia possano impiegare questi grandi del TJQ per sconfiggerci.
Siccome,come ho già detto,non ho mai affrontato/trovato praticanti deboli o con poca forza così abili da poter battere la mia di forza usando questo principio,mentre per contro ho potuto "apprezzarla" in Maestri veramente forti,per esperienza personale tendo a pensare che questa sensibilità venga di pari passo con lo sviluppo di altre qualità ,tra cui certamente la forza e un certo modo di svilupparsi del corpo,un certo modo di essere flessibili e radicati allo stesso tempo.
Questa è la mia idea al momento che scrivo questo articolo.
Io sono convinto che per quanto “deboli” fossero, le persone a cui si fa riferimento quando si parla di taijiquan erano comunque abituate a camminare a piedi, zappare, spingere carretti ecc. tutto il giorno ogni santo dì. Un po’ come i nostri nonni, che anche senza allenamenti particolari ci annodavano senza problemi come volevano.
RispondiEliminaDetto questo sono pienamente d’accordo, gestire la forza (altrui) resta pur sempre una questione di forza oltre che di sensibilità, e per imparare a gestire la propria muscolatura bisogna in primo luogo avere del materiale (una muscolatura, una struttura) su cui lavorare… quindi posizioni statiche che son la tradizione, ma anche addominali, dorsali, flessioni, piegamenti e tutto il bagaglio di esercizi a corpo libero (in coppia e da soli) che dubito sia molto comune nei “soliti” corsi di taijiquan.
E poi complimenti per il blog, naturalmente.
RispondiEliminaIo non sono certamente a un livello di pratica tale da poter giudicare la direzione della ricerca, che rispetto al “solito” taijiquan è più che controcorrente, ma in ogni articolo trovo sempre dell’ottimo cibo per il pensiero. E soprattutto quello che traspare è la voglia di capire, di sperimentare come funzionano davvero le cose. Insomma, per me siete un’ispirazione. :)
ciao RCM,
RispondiEliminaconcordo con te che un tempo gli uomini,per vari motivi ,erano più forti e disposti al sacrificio di quanto non lo siano adesso;però voglio chiarire che quando parlo di praticanti deboli mi riferisco a quelli da me incontrati nei vari anni di pratica in giro per l'italia e l'europa;e non lo dico in senso dispregiativo,ma per spiegare la mia idea(che nasce dalla mia personale esperienza)che questa sensibilità non possa essere raggiunta da sola,ma venga attraverso un processo di trasformazione globale del corpo e delle sue qualità.
P.S.
Grazie mille per i complimenti :)
Molto interessante sarei curioso di capire come allenare questa idea oltre che nel cerchio;
RispondiEliminacomunque concordo con RCM il blog,per chi vuole ascoltare, è veramente uno stimolo per la pratica.
dici che non hai mai incontrato praticanti di alto livello,ti chiedo come mai secondo te ci sono tanti praticanti deboli nel taichi?
RispondiEliminaciao
G.
ciao G,
RispondiEliminapenso che il problema maggiore e più grave sia la preparazione fisica scadente.
Tralasciando coloro che si approcciano al TJQ in età avanzata,il 90%dei praticanti,anche se in giovane età,praticano senza la dovuta costanza e concentrazione,senza la volontà di faticare e lottare,sognando di apprendere magicamente il TJQ, filosofeggiando sui classici o sulla storia di questo o quel Maestro.
Non sviluppano così quelle abilità "corporali" che sono alla base dell'apprendimento.
Senza lo sviluppo del corpo,in una condizione di debolezza, è impossibile apprendere un arte fisica come il TJQ o le altre AM
non sviluppano neppure le qualità morali nè quelle mentali,dai uno sguardo al forum e leggi che comportamenti hanno
RispondiEliminaG.
niente di speciale o anormale.
RispondiEliminai forum sono gestiti da "sacerdoti",o entri nella parrocchia o ci rinunci,fattene una ragione
;)