venerdì 9 settembre 2011

forza e fajin,pratica "a solo" e in coppia

Parlare oggi di forza nel TJQ è un'arma a doppio taglio,per non dire un'impresa ai limiti del possibile...
Nel TJQ si usa la forza?
No non si usa forza...oppure sì ,si usa forza ,ma è una forza diversa,interna,superiore...
quando spingo allora posso usare la forza?
No,si spinge sfruttando la forza avversaria non la propria...
e se devo dare un pugno?Posso usare la forza?
No assolutamente,nel TJQ se devi copire non usi forza,devi usare il fajin,altrimenti non è TJQ...
Il famoso Fajin...
Fajin è senza dubbio,nel TJQ,una delle qualità,o meglio caratteristiche, più enfatizzate e più discusse tra i suoi praticanti.
Fajin,ovvero,in italiano,la capacità di rilasciare energia.
Benchè vi siano svariati modi per rilasciare questa energia,questa forza,nel TJQ quando si parla di fajin si intende normalmente e comunemente l'emissione “esplosiva” ,la capacità di concentrare questo rilascio di forza in pochissimo spazio e pochissimo tempo.
Ora,ci sarebbe da riflettere sul fatto che molti di coloro che parlano di fajin,dicono anche che nel TJQ non c'è uso di forza,e si prodigano molto nello spiegare quanto sia non solo inutile il tentare di aumentarla,ma addirittura dannoso per la pratica del TJQ;
questo mi crea un pò di problemi a comprendere il loro pensiero,perchè se non uso/creo forza,come posso sperare poi di rilasciarla?
Innanzitutto dobbiamo quindi capire che il primo passo per poter arrivare a padroneggiare il fajin è,ovviamente,avere energia/forza da rilasciare.
Una volta capito ed accettato questo fatto,possiamo andare avanti e vedere che nello studio del TJQ abbiamo,principalmente,due linee di pensiero riguardo i tipi di allenamento,che portano ad aumentare/accumulare forza;
quello della pratica "a solo" e quello della pratica a due(intesa,in questo caso, principalmente come pratica non collaborativa).
L'obiettivo comune che si pone,è riuscire ad arrivare ad un livello in cui il corpo ha ottenuto una così grande apertura,un così grande “allungamento” dei tendini,dei legamenti e delle fasce muscolari,un livello dove il corpo si sia così tanto rinforzato “stirandosi”,che saremo in grado di caricare energia,conservarla e rilasciarla;
dobbiamo creare nel corpo non solo una molla pronta per essere caricata,ma uno "spazio" nel quale la forza creata dal carico della molla può essere immagazzinata.
Mantenendoci sempre e solo nel campo del lavoro di aumentare/immagazzinare energia,credo sia corretto affermare che una pratica non nega l'altra,ma la integra;
e anche se nella nostra scuola si da senza dubbio più peso,e si considera superiore, la pratica di coppia rispetto a quella a solo,posso tranquillamente dire che una dura pratica di posture e forma porta grandissimi benefici ad un corpo che si appresti ad imparare un'arte di lotta come è il TJQ.
La prima differenza tra le due pratiche è nel loro carico di lavoro e nel diverso stress fisico e mentale che questo carico porta;
come se volessimo scalare una montagna,c'è chi procede per un sentiero che piano piano,tornante dopo tornante porta alla cima e chi,arrivato ai piedi della montagna,si rimbocca le maniche,tira un profondo respiro/sospiro,e parte per la scalata in parete.
Tutte e due possono rappresentare una o l'altra via,anche se la pratica di coppia tende,per forza di cose,molto di più alla scalata che non alla passeggiata...
La forma(e le posture fisse),nella prima fase del loro studio,servono ad esercitare-aprire-allungare le articolazioni del nostro corpo,per questo nei primi anni di studio noi integriamo la pratica a coppia,obbligatoriamente,con posture e forma;
cominciando dal polso,poi il gomito,fino alle spalle,e poi continuando dalle anche, alle ginocchia,fino alle caviglie,per concludere con la colonna vertebrale.
Questi sono i primi passi del lavoro "a solo" nello studio della forma,quelli che poi porteranno ad imparare a diventare forti e flessibili,quella che viene chiamata "via del rilassamento",TJQ parlando.
Praticanti più esperti di me e Maestri mi hanno confermato che si possono raggiungere alti livelli con la pratica costante della forma.
Ci sono però alcuni problemi che si nascondono in questo tipo di allenamento;
il più insidioso è che praticando continuamente da soli,o limitando gli esercizi in coppia solo a quelli collaborativi,si perde il contatto con la realtà,si rischia di perdersi nel lungo sentiero ad osservare i fiori,i prati,a discutere piacevolmente del più e del meno,dimenticandosi della vetta da raggiungere...
inoltre, quando anche la pratica della forma venga fatta in maniera davvero "pesante",e lo stress mentale e quello fisico aumentano in maniera considerevole è davvero duro mantenere ,mentalmente sopratutto,un livello alto di allenamento;
e anche quando questo avvenisse,si ha comunque sempre lo svantaggio,riferito all' ambito marziale, che certe "sottigliezze",certi accorgimenti e malizie,certe qualità tipiche di chi lotta,si possono imparare solo affrontando un avversario,scontrandocisi apertamente,apprenderle da soli è davvero duro,se non impossibile.
Nella pratica di coppia anche se si persegue lo stesso obiettivo,cioè creare una forza nel corpo mantenendolo flessibile,senza irrigidirlo,le cose sono un pò diverse,sono sia più facili che più difficili.
Ora abbiamo un compagno che,a seconda degli esercizi,crea una resistenza più o meno passiva,crea ostacoli,crea problemi,fino ad arrivare nella pratica libera dove tenta proprio di metterci i bastoni tra le ruote,scaraventandoci a terra o fuori dal cerchio.
Questo compagno,apparentemente così controproducente per noi,è in realtà però il nostro chiodo da parete,la corda che ci aiuta nella scalata,quella che ti impedisce di fermarti ad osservare quanto è bello il paesaggio;
se nella pratica della forma sono da solo,devo creare io le resistenze per poter aumentare la mia forza,con tutte le problematiche del caso,nella pratica a coppia ho uno “strumento”in mano,è lì la mia forza,è dentro il mo compagno che la mette a mia disposizione,per la mia crescita.
Nel Push Hands infatti si pratica con un avversario che tira e spinge,tenta di proiettaci e spazzarci;
essendo un training di grande impatto,porta un cambiamento del corpo,un rinforzamento più rapido della pratica a solo,per quanto corretta e dura possa essere;
insegna nello stesso tempo a muoversi,adeguarsi e reagire alla forza avversaria,insegna a capirla ,sentirla e gestirla,e impedisce il crearsi di falsi "miti" e salvaguarda il praticante dalle dannosissime "seghe mentali"...
se siamo costantemente spinti od atterrati il problema è lì,e non è non nella storia nè nella filosofia del TJQ che possiamo trovare la soluzione.
I problemi però si nascondono anche qui:
fatica fisica,difficoltà di tenuta mentale e momenti di scoraggiamento sono sempre dietro l'angolo...
e la fatica fisica, a volte,è davvero pesante...
Posso dire che 1 ora di esercizi di spinte valga almeno 4 ore di forma e posture,1 ora di cerchio da una pressione al corpo che ci vorrebbe 1 giorno passato a fare la forma in continuazione per avvicinarcisi.
Ma la forza che si ottiene da queste due pratiche è davvero la stessa?
Oppure è la pratica della forma e di altri esercizi simili,a dare la vera forza di cui si parla nel TJQ?
Gli esercizi di lotta danno un tipo di forza più grezza?
Nel TJQ infatti si parla e si fa differenza tra due tipi di forza,quella rigida “esterna” e quella flessibile,elastica, “interna”:
secondo me non è tanto una vera differenza tra due "tipi" di forza,ma più un diverso modo di usare la forza che il corpo possiede.
Ogni arte marziale possiede i suoi esercizi/metodi per aumentare la forza del corpo e il TJQ non fa eccezione a questa regola.
Nel nostro curriculum ad esempio,abbiamo le posture,la forma,gli esercizi di hindu wrestling,moltissimi esecizi di spinte e altri di pugni e colpi per finire con lo yoga;
tutti questi esercizi hanno lo scopo di creare la base,il corpo,e poi di aumentarne la sua forza.
Una precisazione riguardo i vari tipi di esercizi va tuttavia fatta:
sappiamo che il TJQ vede il corpo come se avesse 5 archi,2 sono le braccia,2 le gambe,e il 5° la spina dorsale.
Il TJQ tenta di potenziare questi archi mantenendoli inoltre “flessibili”.
Ci sono quindi esercizi più indicati e altri meno per poter creare un corpo che abbia l'abilità di colpire usando la forza in maniera flessibile,altri meno.
Allenamenti che portano a un eccessiva contrazione ed irrigidimento dei muscoli come ad esempio i push-up vanno correttamente bilanciati con esercizi che mantengano il corpo morbido,i muscoli,i tendini e i legamenti sufficientemente elastici e liberi di essere “caricati”,come ad esempio gli esercizi di spinta,lo yoga,le posture fisse e la forma stessa.
Non esiste migliore o peggiore,solo diverso.
La forza usata in maniera dura/rigida,supportata maggiormente dalle ossa,agisce in modo che quando si vuol colpire,si indurisce/chiude il corpo;
Immaginiamo di essere colpiti da un bastone:
la velocita più la durezza creano il danno,questa è la forza di “chiusura”;
e se un bastone ha un bel peso e una grande velocità nessuno può dire che non faccia un grande danno!!!
L'altro modo di esprimere la forza è chiamato “forza flessibile o elastica”,e proviene in maggioranza dai tessuti morbidi del corpo come i legamenti,i tendini,e le fasce muscolari:
abbiamo visto che questi tessuti elastici si possono stirare-allungare,per poter immagazzinare una forza/ energia.
Questo è il meccanismo usato per colpire quando parliamo di fajin;
Più il nostro corpo è capace di stirarsi,più sarà capace di caricare/accumulare forza,maggiore sarà la quantità di energia che verrà rilasciata.
Quando si parla di fa-jin,bisogna immaginare un arco, ben tirato/stirato, pronto a lanciare la freccia.
Il nostro corpo è l'arco,l'avversario la freccia.
Per imparare questo modo di colpire dobbiamo evitare di chiudere,indurire il corpo quando colpiamo,ma ad aprirlo e stirarlo in modo da poter usare questo tipo di forza flessibile.
Ci sono poi vari esercizi per imparare la tecnica di rilasciare forza in maniera esplosiva,una volta presa la forza e sviluppato un corpo capace di caricarla e immagazzinarla.
Mano a mano che si affina la tecnica si può tentare poi di portarla nel libero,dove se funzionerà, sarà veramente una grande qualità del praticante.
Nel libero infatti la forza di carica della molla viene (anche ed in parte)direttamente dalla forza dell'avversario:
rispetto agli esercizia a solo c'è il vantaggio che,non essendo per nulla facile creare artificialmente questa idea di caricare,senza le giuste indicazioni e correzioni si corre il rischio di praticare per anni forma ed altri eserzicizi "a solo" senza ottenere neppure un minimo dei risultati sperati;
c'è però anche una difficoltà maggiore perchè essere in grado di assorbire ed immagazzinare la forza di un avversario(specie nella lotta libera)non è,come si può ben immaginare,per nulla semplice.
In questa situazione infatti se si vuol fare/emettere fajin(in questo caso spingere/colpire l'avversario),la cosa più importante e difficile da apprendere è caricare il proprio corpo quando si è in fase di neutralizzare-cedere la spinta avversaria;
l'avversario spinge,noi neutralizziamo-cediamo caricandoci allo stesso tempo;
Tutti i Maestri che padroneggiano la capacità di emettere energia in maniera esplosiva,affermano che nel TJQ cedere e caricare si fanno allo stesso tempo.
Cedere da solo o caricare da solo sono tecniche inferiori,e questo non è molto semplice(direi quasi impossibile) da capire per chi esegue solo forme senza la pratica la lotta libera.

Qui sotto posto dei video di fajin;
il primo è del M° Zhang Lu Ping;
per me il più bel video di fajin che ci sia in giro,sicuramente uno dei più istruttivi per comprendere il significato di "stirare-allungare-immagazzinare-rilasciare"forza.
Possiamo vedere chiaramente come usi il corpo;
per nostra fortuna infatti non nasconde nulla,neppure nel carico,e il suo Fajin è davvero potente.
Il secondo è di Chen Yu,a me piace e secondo me è bravo,ma inferiore per potenza rispetto al primo.
Il terzo e il quarto non so cosa siano.








7 commenti:

  1. A me piace molto di più il secondo video invece: il movimento mi sembra molto più spontaneo e l’espressione della forza più compatta e decisa. I movimenti del primo mi sembrano davvero troppo forzati e innaturali, anche il “tremolio” nei fajin sembra in qualche modo eccessivo. Sono d’accordo, visto da fuori può essere educativo riguardo al discorso “stirare-allungare-immagazzinare-rilasciare” ma secondo me in questo si perde di vista tutto un discorso di ritmo e armonia dei movimenti che ha la sua importanza, non solo estetica.
    Aggiungo un quinto video, la forma è la stessa di quella dell’ultimo praticante in basso:
    http://www.56.com/u29/v_NTM4OTgzNDY.html

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  2. RCM quello che chiami "tremolio",in una forma che enfatizza il fajin,è proprio il risultato "visibile" della capacità,posto di avere un corpo così flessibile e forte da permetterlo, di rilasciare l'energia in maniera esplosiva...secondo me ChenYU,che ripeto a me piace,in questo è inferiore a Lu Ping;se tu lo vedi "eccessivo" nel senso di falso,creato "artificialmente" ti invito a riguardarti più approfonditamente il suo video,magari soffermandoti ad esempio a 0:44",tra il minuto 1:25" e 1:31" e a 1:38".
    riguardo al ritmo e all'armonia dei movimenti non ho capito bene a cosa ti riferisci,ma io penso che se col tuo corpo riesci a stirare-allungare-immagazzinare-rilasciare,non puoi che essere armonico.

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  3. Partite da un presupposto sbagliato.
    Fajing = emissione di Jing, non di forza.
    La forza che spiegate nell'articolo è "Li", quindi Fali.
    Quindi la giusta frase dell'articolo
    << se non uso/creo forza,come posso sperare poi di rilasciarla?>>
    cambia in
    "se non uso/creo Jing,come posso sperare poi di rilasciarlo?"

    Il problema diventa come creare questo Jing? :)

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  4. fajing=emissione di jing=emissione di forza;
    forse,se vuoi essere preciso,puoi parlare della differenza tra Li e Jing;
    a me interessa molto,e se hai idee sono ben lieto di leggerle,discuterne e imparare.
    P.S.
    non partite,ma parto...sono uno solo :)

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  5. Li è utilizzato per indicare la forza delle catene cinetiche, la forza muscolare e si sviluppa con esercizi specifici.
    Ogni scuola ha i propri.
    Jing è una raffinazione del Qi che si sviluppa con metodi differenti.
    Le due forze non sono uguali e il Fajing si può fare solo se si ha sviluppato questo secondo tipo di forza

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  6. no,stai facendo parecchia confusione;
    primo,hai già cambiato idea,nel senso adesso anche tu consideri jin una forza quindi fa-jin =rilascio di forza come ti avevo detto sopra e nell'articolo.
    secondo,stai anche confondendo jin con jing
    ;)

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