venerdì 16 settembre 2011

Zhang Zhuan

Letteralmente Zhan Zhuang dovrebbe significare “stare eretti come un palo” o anche “posizione dell’albero“.
Con questo termine nel TJQ si intende tutta quella parte di pratica che consiste nel mantenere varie posizioni in stato di immobilità(non è proprio così,ma per intenderci partiamo da questo presupposto).
Nella nostra scuola lo ZZ viene studiato praticando e mantenendo le posizioni della forma 37 di CMC,ed è la base di partenza dello studio,tanto che il primo anno si passa quasi interamente in postura fissa,con particolare attenzione alle prime 13 posizioni.
Le posizioni vengono mantenute con il peso sulle gambe nella situazione 0-100%;
una gamba è completamente piena,l'altra completamente vuota(anche qui non è proprio così,ma per intenderci partiamo da questo presupposto).
I benefici che porta la pratica costante di questo tipo di esercizio sono davvero prodigiosi;
il corpo si rinforza in maniera incredibile,le articolazioni si sciolgono e si aprono,il baricentro si abbassa,i muscoli,i tendini,i legamenti prendono flessibilità e forza,il sangue si pulisce,il sistema linfatico ne beneficia ecc.ecc.ecc..
La pratica costante nel tempo però,e questa non è per nulla semplice e facile da portare avanti.
Vediamo comunque da dove e come si comincia lo studio delle posture fisse,perchè deve essere chiaro che lo ZZ,come tutti gli altri esercizi,dalla forma al push hands libero,cambiano sempre mano a mano che si avanza nello studio.
La prima cosa che si insegna ad uno studente è :
"quella è la posizione,mantienila-stop-"...altre spiegazioni o altre "situazioni" da tenere a mente e su cui fare attenzione sarebbero,all'inizio dello studio, inutili se non dannose.
Sforzandosi di mantenere la posizione,senza alzarsi,senza scomporsi,senza spostare il peso da una gamba all'altra,lo studente comincia a disciplinare il corpo e sopratutto la mente,la volontà;
chi abbia provato a praticare lo ZZ con il M° M.Napoli sa benissimo cosa intendo...anche solo tenere per 2 minuti alcune posture è veramente duro,sia fisicamente che mentalmente.
Quando lo studente ha imparato a mantenere la posizione senza scomporsi più di tanto,senza distrarsi ed alzarsi,si può cominciare ad alzare i tempi di postura tentando di portarli sui 3 minuti almeno,questo sempre e per tutte le 13-14 posture.
Questo obiettivo dei 3 minuti dovrebbe raggiungersi in circa 6 mesi;
lo studente che è riuscito ad arrivare a questo traguardo in questo tempo inizierà "a sentire" il suo corpo;
volevo scrivere "inizierà a sentire il suo corpo in maniera diversa",ma invece credo sia più corretto scrivere proprio:"inizierà a SENTIRE il suo corpo";
quello che posso spiegare,che voglio dire di questo "SENTIRE",è che realmente si inizia a capire il senso del peso,dell'equilibrio e si inizia ad avvertire un leggerissimo aumento della pressione interna del corpo,che sarà poi quella che darà al corpo la possibilità di reggere urti ed impatti:
non è infatti la durezza in sè del muscolo o delle ossa che danno questa capacità,anche se concorrono,ma proprio la pressione che si crea all'interno del corpo(non è sbagliato immaginare un pneumatico in pressione).
Tornando allo ZZ,quando si è arrivati a questo livello di pratica,si possono seguire due strade:
una è quella di aumentare ulteriormente i tempi fino a tentare di arrivare ai 5 minuti;
la seconda è quella di cominciare a "cambiare" la nostra postura,mentre si tenta di aumentare(più lentamente) i tempi stessi di mantenimento;
sia chiaro che la pratica della postura deve "obbligatoriamente"iniziare a cambiare;
le due strade solo perchè si può preferire aumentare prima i tempi e poi iniziare a lavorare sul cambiamento,o tentare di lavorare subito su tutte e due gli obiettivi.
Ma cos'è questo cambiamento di postura?
esternamente direi che non cambia quasi nulla,e solo un occhio esperto può vedere le (sottili)differenze che ci sono:
diciamo comunque che,se fino ad ora è stato quasi un esercizio "passivo",nel senso che ci si obbligava "solo"a restare giù,in posizione,e l'obiettivo primario era non alzarsi,adesso la postura prende vita,diventa "attiva"...adesso il nostro obiettivo non è più solo mantenere la posizione,adesso è mantenere la posizione "lavorando";
lavorando significa che se sono,ad esempio,nella posizione 5,io non sto solo mantenendo il peso sulla gamba DX,ma sto spingendo un peso enorme,sto muovendo una massa pesantissima...se sono nella posizione 1 sto fermando questa forza che vuole spingermi via...stessa cosa nelle altre posizioni...
ci sono poi altre cose più sottili che però non è facile spiegare a parole;
ad esempio quando arriviamo a tenere 3,4,5 minuti posizioni "attive"posso garantirvi che mantenere la posizione senza alzarsi di un millimentro è quasi impossibile,non c'è nulla da fare,il corpo si alza perchè la fatica è veramente notevole...bene, a questo punto,entra in gioco lo studio attivo della posizione;
anzichè semplicemente "andare giù" per riprendere la posizione,si deve sì scendere,ma "caricando" per poi,nel momento in cui si emette la forza,fermarsi e tenere.
Non è semplice spiegare come ancora evolve la postura e la sua pratica,ma questi sono i primi consigli che mi sento di dare a chi vuole intraprendere ed approfondire lo studio dello ZZ.
Per mia esperienza posso dire che andare a fondo in questo tipo di pratica è davvero duro,e non sono molti quelli che riescono in questo aspetto del TJQ;
i problemi che lo studente si trova di fronte sono quelli di tutti gli esercizi della pratica "a solo":
1)enorme fatica fisica e mentale che aumenta con l'avanzare del livello,che di conseguenza porta al
2)rischio di scivolare piano piano in una pratica "comoda" e "rilassante" che non porterà da nessuna parte...basti vedere quanti praticanti dopo 20 anni di ZZ e/o forme,non hanno ottenuto nulla che non sia solo nella loro mente e fantasia.

Di contro i benefici che porta sono meravigliosi ed unici.

4 commenti:

  1. ciao scrivi di 3 massimo 5 minuti,nella nostra scuola e in altre che conosco si tengono per minimo 20 minuti per arrivare fino anche a 1 ora,sono diverse le posizioni o la pratica in se?

    C.P.

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  2. non so cosa risponderti,dovrei vederle;
    le nostre sono le posture della forma 37 e posso garantirti che non ho mai visto nessuno tenerle per 20 minuti

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  3. io ero presente a Lignano e ho partecipato ad alcune lezioni di M. Napoli,vorrei sapere che importanza date a questo lavoro posturale rispetto a quella che chiamate pratica non collaborativa e i risultati che vi prefiggete nelle due diverse pratiche
    grazie
    saluti
    Gianluca

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  4. l'importanza e quello che ci prefiggiamo è scritto nel post

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