mercoledì 14 dicembre 2011

Struttura,movimento e forza

Nel TJQ,quando si lotta,ogni movimento,ogni azione,ogni pensiero,è rivolto a rompere la struttura dell'avversario.
Credo perciò che la corretta struttura del corpo e la meccanica del suo movimento siano  una base indispensabile;
allenarmi ad avere un corpo ben bilanciato,irrobustendo e allungando tendini,legamenti,muscoli,potenziare il fiato e la resistenza,insieme a una adeguata preparazione tecnica mi porterà,oltre ai comprensibili benefici fisici e mentali(mens sana in corpore sano),a migliorare il mio TJQ.
Lo studio della Forma,la pratica dello Zhang Zhuan,il Tui-Shou,il Push Hands libero ecc.,sono tutti esercizi che pratico per migliorare/preparare il mio corpo a muoversi armonicamente,rinforzandolo nello stesso tempo;
Senza andare troppo sullo scientifico e in parole semplici e chiare,cerco di spiegare cos'è questa struttura,e come,secondo me,influenza la capacità di praticare il TJQ.
Sia a riposo che in movimento la struttura,ossia la postura del corpo,è il modo con cui reagiamo alla forza di gravità;

Ogni corpo ha:
1) un centro di gravità generale(baricentro),il punto in cui si applica la risultante delle forze di gravità che agiscono nei vari punti del corpo umano.
2)un'asse di gravità ,la linea che unisce il centro di gravità del corpo umano con il centro della terra, cioè‚ la verticale che passa per il centro di gravità.
3) una base di sostegno o equilibrio,il poligono limitato dal margine esterno dei piedi e dalle linee che uniscono la parte posteriore del tallone e quella anteriore dell'avampiede;
quando siamo in equilibrio su due piedi l'asse di gravità deve cadere all'interno di questa base di sostegno.


ABCD:base ottimale
EFGH-ABCD : Zona di mantenimento
P' : Proiezione del baricentro.

Per mantenere la stabilità possiamo spostare il punto di proiezione del nostro baricentro per tutta l’estensione di questa base di sostegno ottimale,conservando facilmente la posizione d’equilibrio.
Se però la linea di proiezione del baricentro, si allontana dalla superficie ottimale anche di poco (zona di mantenimento), la stabilità sarà compromessa e sarà necessario uno sforzo maggiore da parte dei muscoli equilibranti;
nel caso in cui la proiezione del baricentro si allontani oltre i limiti della zona di mantenimento, il nostro sistema muscolare non può più ristabilire la posizione di stazione eretta e si ha lo squilibrio o rottura dell’equilibrio e la conseguente caduta.
Quando lotto a questa forza di gravità si aggiungono le forze applicate al mio corpo dall'avversario,ma in linea generale devo sempre tenere presente quanto sopra.

Perdere il mio equilibrio significa perdere lo scontro.
Avanzare nella pratica del TJQ significa migliorarmi nella capacità di mettere fuori equilibrio il mio avversario.
Il gioco è qui.
Per questo mi alleno a mantenere sempre una postura corretta,in equilibrio.
Ogni "buco"che lascio nella mia postura è un punto debole che aiuta l'avversario a prendere una posizione di vantaggio a mio danno,consentendogli di mettermi in posizione di disequilibrio;
dal disequilibrio passerà allo squilibrio vero e proprio,e dopo porterà la sua tecnica,il suo attacco.
In posizioni di disequilibrio non ho alcuna possibilità di avere la meglio,l'unica mia speranza e tentare di ri-guadagnarte una posizione di vantaggio o almeno di equilibrio,ma non certo di provare un attacco!!!
Solo da una posizione stabile sono in grado di colpire con forza perchè in posizione di disequilibrio i miei muscoli,i miei tendini,tutta la mia attenzione e intenzione ecc.ecc.ecc.saranno votati alla ripresa della posizione di equilibrio stabile,non altro.
Per questo secondo me è importantissimo studiare a fondo la propria postura nella pratica a solo e nella pratica a due collaborativa;
porre attenzione,mentre si eseguo la forma o il tuishou, a non trovarmi mai in una situazione come quella della foto 1,mi aiuta nel tentativo di non  finire come nella foto 2.
1)



2)




Anche quando devo colpire il mio pensiero è il medesimo.
Ben bilanciato,in posizione di forza posso scaricare in pieno il mio colpo.
Per me idee secondo le quali è possibile colpire da posizioni fuori equilibrio,o che ad alti livelli di pratica la stabilità non sia più necessaria sono solo frutto di incapacità,inconsapevolezza o malafede.
Nel corso di una lotta possio ritrovarmi in mille situazoni diverse,vantaggiose o meno,ma una volta persa la mia postura,una volta perso il mio equilibrio al punto tale che la proiezione del baricentro cade oltre i limiti della zona di mantenimento la mia sconfitta è assicurata.

Mantenere la propria struttura rompendo quella dell'avversario è la chiave per il successo nella lotta


















domenica 4 dicembre 2011

una storia su Yang Chen Fu

articolo preso da:
Blog Arti d'oriente - associazione culturale sportiva -



Dimostrazione di Spada di Yang Chen Fu

Da Mr Yao Mung-Goo, Taipei, Taiwan.
Pubblicata nella rivista "Taiwan Tai Chi Chuan Journal", N° 80, Aprile 1992.
(L'articolo proviene da una conferenza alla celebrazione del "Professor's 90th Memorial Ceremony")
La storia raccontata dal Professore (Chen Man Ching, discepolo di Yang Chen Fu)

Nel 1931 Yang Chen Fu fu invitato dall'Accademia centrale di Wu Shu a Nankino per partecipare ad una convention. Tra i vari ospiti speciali era incluso il Maestro Lee Jing Lin, un meraviglioso specialista di Wu Shu, specialmente nella spada. Il Maestro Lee aveva guadagnato la nomina di "Dio della Spada". L'organizzatore della conferenza, Mr Chang, che era un grande amico del Maestro Lee lo invitò sul palco per mostrare la sua famosa forma di spada.

Il Maestro Lee arrivò sul palco e iniziò la sua forma, usando il suo braccio per inscrivere un "fiore di spada" (difesa, scudo con la spada) mentre allo stesso tempo roteava il suo corpo di 360 gradi, si muoveva talmente veloce che il suo corpo e la spada si confondevano. L'intero pubblico si alzò in piedi per applaudire più volte perché nessuno mai aveva visto sia l'artista che la sua spada scomparire in qualcosa che sembrava simile ad un tornado.

Alla fine della dimostrazione il Maestro Lee chiese se fra la folla c'era qualche volontario che voleva praticare con lui. La folla rimase in silenzio. Dopo alcuni minuti due artisti marziali dall'Hunan arrivarono sul palco con le loro spade. L'area di Hunan era famosa per i suoi praticanti di spada. La spada del primo artista fu in pochi secondi fatta volare lontano lungo l'auditorium. Il secondo spadaccino praticò con Il Maestro Lee per tre o quattro minuti, ma con lo stesso risultato. A questo punto il pubblico intero fece un fragoroso applauso perché quello che stavano vedendo era vero Kung Fu e non solo un gioco di velocità. La gente cominciò veramente a credere che fu cosi che il Maestro Lee guadagnò il suo titolo di "Dio della Spada".

A questo punto Mr Chang cominciò a chiedere più volontari, ma nessuno si fece avanti.

Sapendo che Yang Chen Fu era fra gli invitati, Mr. Chang andò da lui e cortesemente gli chiese: "Maestro Yang, Ho sentito che la tua spada del Tai Chi è formidabile; possiamo avere l'onore di ammirare la tua abilità in una dimostrazione con il Maestro Lee?" Yang Chen Fu reagì con panico, dicendo: "Sono spiacente, Io non sono molto abile. Non chiedete a me." La gente che lo circondava capì che Yang Chen Fu era modesto e umile, perché tutti sapevano che era il più grande Maestro nel campo del Tai Chi Chuan. Così cominciarono ad applaudire ed esortarlo. Ancora una volta Yang Chen Fu declinò l'invito, dicendo che l'arte della spada del Maestro Lee era la numero uno in Cina e lui la rispettava molto.

Mr Chang non voleva lasciarlo andare e insistette che Yang Chen Fu andasse sul palco. L'atmosfera si stava facendo pesante. Il Professor Chen Man Ching , seduto vicino a Yang Chen Fu, era preoccupato perché Master Lee era senza dubbio uno dei migliori maestri di spada della Cina. Chen Man Ching era preoccupato che se Yang Che Fu avesse perso la sua spada come gli altri due sarebbe stata una grande umiliazione per la famiglia Yang. Così credette che era corretto da parte del Maestro Yang di fare la parte del modesto. Ma più modesto era Master Yang e più gli applausi e le incitazioni del pubblico si facevano sentire, non solo dai praticanti di Tai Chi, ma anche dai gruppi di Shaolin e Xing-I. A questo punto Yang Chen Fu non aveva vie di scampo. Si alzò lentamente, prese in prestito una spada da Mr Chang e salì sul palco.

Master Yang incontrò Mr Lee sul palco e lo salutò con la sua spada per mostrare il suo rispetto. Immediatamente Master Lee cominciò la sua difesa a ventaglio con la spada, che era un invito per Master Yang ad attaccare con la su. Yang Chen Fu, a differenza dei primi due artisti, non ebbe fretta di attaccare. Tenne la sua spada in mano e guardando intensamente allo scudo di difesa della spada di Lee, esclamò, "Hmmm". Ad un certo punto, Yang mandò semplicemente la spada al'interno della difesa. Ci fu un suono, "clang", e la spada del maestro Lee volò circa trenta metri lontano. L'intero pubblico sedette in sbalordito silenzio, ma subito dei tuonanti applausi si fecero sentire mischiati a delle grida. Tutti furono sorpresi di come Yang Chen Fu fece volare la spada di Master Lee con estrema semplicità.

Il professor Chen Man Ching fu sorpreso come gli altri e chiese al suo insegnante come fece, ma Yang non rispose finché non furono soli sulla via di casa. A quel punto Yang cominciò a spiegare: "Lascia che ti dica una sola cosa, che è: non separare mai la tua mente dalla spada altrimenti il tuo spirito non potrà essere focalizzato. Su cosa devi focalizzarti? Quando agiti la spada, devi usare il polso. Quando ruoti il polso ci deve essere per forza un spazio (vuoto). Perciò, io ho focalizzato il buco e ho mandato la mia spada dentro di esso. In quel momento la sua spada stava ancora girando, ma la mia spada era ferma, e perciò deflesse la sua spada con la sua stessa forza."

Master Yao disse che il Professore imparò da Yang Chen Fu e memorizzò nel suo cuore la frase: "Non separare la tua mente dalla spada cosi il tuo spirito potrà essere focalizzato."

giovedì 1 dicembre 2011

Quando la China, con le sue arti marziali "Tradizionali" era invincibile! :-)

O forse no! :-)


http://nysanda.blog.com/2011/11/30/lei-tai-fighting-in-the-good-old-days/



Qui ho usato Google translation, per dare una idea del articolo.

Nell'ottobre del 1928 tre generali cinesi, Zhang Zhi Jiang (张 之 江), Lie Li Jun (李烈钧) e Li Jing Lin (李景林) ha organizzato il primo concorso pubblico full contact in Cina. Lo scopo del concorso era quello di selezionare insegnanti qualificati per la recente fondazione dell'Istituto Centrale Kuoshu (中 南国 术 馆),

Naturalmente, molti maestri tradizionali non erano in concorrenza perché credevano loro abilità non poteva che essere provata in duelli serio e non "sportivo" concorsi. Tuttavia, l'evento ha richiamato centinaia tra i migliori artisti marziali cinesi che hanno partecipato a tre divisioni distinte: (1) "boxe", (2) ad armi sparring (3) lotta (alias Shuai Jiao).

Nella divisione "boxe", la competizione è stata sospesa dopo pochi giorni a causa delle ferite riportate. L'evento si è svolto con regole molto pochi, ma soprattutto senza guanti o protezioni. Come molti combattenti primi UFC è ferito le mani e le gambe, non abituati a colpire realmente i gomiti e le ginocchia utilizzate per bloccare. Gli ultimi 12 concorrenti non hanno potuto continuare, la scusa pubblico è il "timore di uccidere alcuni dei più grandi maestri del tempo". Il vincitore assoluto è stato votato da una giuria di suoi pari!

L'anno successivo un evento simile si è tenuta a Hangzhou, Cina. Questo evento è stato organizzato anche da Li Jinglin, poi in qualità di vice-decano del Centro Arti Marziali. Questa volta ci sono stati 125 partecipanti per la "boxe" o "combattimento libero" (San Shou) concorrenza che si è tenuta 21-27 Novembre. L'evento è stato molto popolare, il pubblico tutti i giorni contati nell'ordine delle decine di migliaia.

Il torneo aveva poche regole, non avevano il permesso di attaccare gli occhi, gola o inguine - violazione qualcuno è stato squalificato queste regole. Tuttavia, l'evento ha avuto anche un difetto nelle regole, in caso di pareggio entrambi i combattenti avanzate al turno successivo. Entro la fine del primo giorno, più della metà delle gare si era conclusa in parità! Le regole erano cambiate rapidamente in modo che in caso di pareggio entrambi i combattenti sono stati eliminati.

Con questo, i concorrenti non si è trattenuto e molte persone sono rimaste ferite, per lo più con ferite alla testa. Comitato dei giudici 'istituita una nuova regola in risposta, affermando che i concorrenti non era permesso di attaccare continuamente la testa! La storia delle arti marziali cinesi combattimento competizioni è ricca di casi di cattiva organizzazione, regole irrazionali, cambiamenti delle regole casuali e regole che sfidano la logica e la realtà del combattimento.

Zhao Daoxin era un discepolo di Zhang Zhaodong ed era famoso nella comunità di arti marziali di Tianjin. Zhao era solo 20 al momento e all'inizio della sua carriera nelle arti marziali, ancora riusciti a raggiungere 13 ° posto. Le sue note sulla concorrenza inclusi queste osservazioni;

"Questi 'eredi ortodossi' di arti marziali tradizionali, indipendentemente dal fatto che erano monaci o nobili maestri locali, erano o eliminato o spaventato fuori dalla competizione"

Zhao anche osservato;

"Anche se, al momento della registrazione, ogni concorrente si sono identificati come appartenenti ad uno stile tradizionale, ognuno di loro impegnati in segreto addestramento al combattimento ausiliari"

Dal 1920, sia la boxe occidentale e giapponese Judo vi avevano trovato modo di Cina e aveva fatto un enorme impatto su molti artisti marziali. Tuttavia, a causa di orgoglio nazionalistico e stile, molti non ammettono apertamente ad esso!

Altri esempi di negazione della realtà si sono manifestati durante l'evento. Il vincitore 2 ° posto, Kao Chu-Lou, apertamente ammesso di aver anche allenato nella boxe occidentale. Un maestro Taiji lamentato del fatto che lo stile di combattimento Chu non stava usando Arti Marziali Cinesi, alle quali il fratello Chu, Chu Kao-Chen, ha sfidato il maestro Taiji. Nel rispondere, il maestro Taiji non osava accettare questa sfida.

Altre citazioni riguardanti l'evento

- 这次 比赛 没有 看到 高深 的 内功, 没有 发 人 于 丈外 的 场面
Non si vede ad alta potenza a livello interno, e Faijin che inviano gente che vola 10 metri di distanza in questo torneo.

- 太极 打法 毫无 建树, 四 量 难 拨 千斤
Il principio di Taiji non ha funzionato bene. 4 oz non poteva sconfiggere £ 1000

- 也就是说 号称 以 巧 取胜 的 中国 功夫 实际上 也是 在 跟 人 拼 勇 力 比 高大
Il più alto, più pesante, più forte ragazzi ha vinto in quel torneo.

- 要 学 打擂台 的 拳术
Dopo questo torneo, la gente voleva imparare lo stile che può essere utilizzato sul Leitai.

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A voi la parola.

martedì 29 novembre 2011

best Sumo novembre 2011

Hakuho si porta a casa il 21° trofeo della sua carriera,senza neppure troppo sforzo,visto che i pretendenti alla vittoria non reggono più di 8-9 giornate.
Il Mongolo arriva così ad un passo dal record di Takanohana(22),avvicinandosi sempre più a quello di Asashoryu di 25 e attestandosi al 6°posto assoluto.
Vincendo 4 tornei su 5 nel 2011,si conferma come unico lottatore in grado di fregiarsi del titolo di Yokozuna e come vanificatore delle altrui speranze.
Ogni candidato al grado supremo del Sumo viene inesorabilente stroncato dal pauroso ruolino di marcia che il Rikishi mongolo impone agli altri lottatori.
Dopo aver "smontato" a settembre Harumafuji,in questo torneo di novembre è toccato a Kotoshogiku;
al giapponese,fresco fresco di promozione al grado di Ozeki,erano dati i favori del pronostico per la conquista del suo primo torneo,visto l'ottimo piazzamento nel torneo di settembre e la speranza (risultata vana)di un possibile rilassamento di Hakuho.
Invece Kotoshogiku mollava la presa già alla 10a giornata con la sconfitta patita di fronte al gigante Baruto;
Harumafuji dal canto suo aveva abbandonato i sogni di gloria già molto prima,tanto che alla 10a ci arrivava con un personale di 6 vittorie e 4 sconfitte.
Baruto sempre indecifrabile,termina con un record di 11-4;
capace di vittorie strepitose tipo all'ultima giornata contro Hakuho,o ancor di più quella alla 10a,contro un lanciatissimo Kotoshogiku ancora imbattuto,e di sconfitte clamorose come quella col komusubi Toyonoshima alla 1a;
l'estone rimane capace di imprese ottime,ma mai di avere quella continuità in grado di portarlo a guadagnare il primo torneo della sua carriera.
Si riprende un pochino Kotooshu,che termina con un personale di 9-6,mentre Harumafuji strappa un 8-7 abbastanza modesto per un lottatore che appena 5 mesi fa era dato come il secondo Yokozuna a salire sul Dohyo entro la fine del 2011.
Di Kotoshogiku ho già detto,termina con 11-4 come Baruto;
Kisenosato e Kakuryu con un buon 10-5,ma sempre sconfitti dai Rikishi di grado superiore e quindi mai veramente vicini ad una possibile vittoria.

vediamo ora un pò di video.
alla prima giornata Baruto cade a sorpresa contro Toyonishima per sukuinage




alla 10a invece mette fuori con un'azione tutta di potenza il nuovo Ozeki Kotoshogiku,infliggendogli la prima sconfitta del torneo e incrinando le speranze di vittoria del giapponese



alla 12a giornata il match più atteso tra Hakuho,ancora imbattuto,e Kotoshogiku .
Per il lottatore di Fukuoka,che invece ha già due sconfitte nel torneo,è l'ultima occasione per poter nutrire la speranza di vittoria nel torneo...ma le cose andranno diversamente rispetto a settembre...




sempre alla 12a il sussulto di Harumafuji.
Con una partenza folgorante delle sue mette fuori Baruto.



qui invece siamo alla 13a giornata,Hakuho si laurea Campione con una bellissima vittoria per shitatenage contro Kotooshu



sempre alla 13a Harumafuji infligge la quarta sconfitta a Kotoshogiku, tagliandolo fuori definitivamente da una possibile vittoria nel torneo



alla penultima Hakuho "schianta" Harumafuji



Harumafuji perde anche alla 15a,contro Kotooshu



sempre all'ultima giornata la vittoria di Baruto su Hakuho ormai Campione



qui la cerimonia di premiazione di Hakuho con tanto di intervista allo Yokozuna (in giapponese)




buon SUMO a tutti

domenica 13 novembre 2011

La filosofia del TJQ

Quando si parla di filosofia del TJQ viene spontaneo rifarsi al Taoismo in prima istanza,poi al Confucianesimo,al Buddismo,a esoterismi vari sulla pratica della coltivazione del Sè,all'amore per la natura e per tutte le forme di vita ,in una sorta di Panteismo globale.
Per me una bellissima filosofia.
Mi aspettavo,quando ho iniziato nel 2001 la pratica del TJQ,di ritrovarmi in un ambiente insieme a persone aperte,oneste con gli altri e con sè stesse,insomma in un luogo ove nutrire lo spirito e farlo crescere,dove migliorare e progredire.
E cavolo per il primo anno e mezzo è stato proprio così...ovunque andavo,stage,riunioni,corsi fuori sede,gente con la quale discutere di Qi e compagnia cantante;
e tutti che erano sempre pronti a provare nel bellissimo ed importantissimo tuishou a piedi fissi,e con allegra spensieratezza la maggior parte di loro mi spingeva,e col sorriso mi sbatacchiava a destra e sinistra,e tutti che erano prodighi di consigli,e sempre pronti ad aiutarmi nel mio percorso di crescita spirituale;
tutti sempre molto disponibili a spiegarmi del Qi,del Chin ,Ching ed alcuni persino dello Shen;
e poi di come i canali si aprono e di come scorre l'energia,e qualcuno persino di come si aprono e chiudono i Chakra.
Poi è sorto un problema,un grosso problema,anzi un enorme problema.
Ho cominciato a lottare.
Da quel giorno qualcosa tra me e i miei squisiti aiutanti si è incrinato;
mano a mano che diventavo più forte i consigli diminuivano.
Quando poi sono diventato abbastanza duro da spingere con me di Qi e Tao non voleva più parlare nessuno;
per non dire di Chin,Ching e Shen ecc.ecc.ecc..
Qualcuno è al corrente se a chi lotta è precluso il paradiso?
Se è precluso il migliorarsi o la coltivazione del Sé?
Mah!!!Io non lo so,ma spero vivamente di no.
Insomma alla fine nel TJQ mi sembra che non siano Taoismo et Simila a guidare il praticante;
e il maestro non è tenuto ad essere Maestro per insegnare;
nel TJQ vige una strana filosofia ed è capitata una cosa molto simile a ciò che successe al denaro.
Una volta una moneta diciamo del valore di un soldo,aveva un controvalore pari in oro;
nel corso dei secoli,con l'aumentare della spregiudicatezza dei regnanti e con la nascita delle banche e del sistema debitorio,questa proporzione è andata variando sempre più,sino al giorno d'oggi dove il denaro circolante è "fittizio",non bilanciato da un controvalore reale in oro,ma dal fatto che la gente ripone in esso "fiducia";
fiducia che potrà scambiare quel pezzo di carta  con cibo,benzina,servizi ecc.ecc.ecc..

Stessa cosa nel TJQ,con l'aggiunta e l'aggravante che il praticante non chiede neppure più di poter scambiare quello che gli viene insegnato,o propinato che è meglio,con un miglioramento tangibile delle proprie abilità.
Anzi nella maggior parte dei casi rifugge da questo,non ne vuole sapere proprio;
non vuole mettere alla prova la propria pratica,a volte consapevole del sogno e desideroso di non essere svegliato,a volte solo tradito ed ingannato;
il maestro è come la banconota senza che neppure gli venga richiesto il controvalore in abilità.
Il maestro è maestro su fiducia e stop!
Chi va contro questo stato di fatto è un "bestemmiatore",un provocatore,uno che "non ha capito".
Racconto questa storia vera per illustrare la mentalità che esiste nel mondo del TJQ .

Un giovane entra in una palestra di Judo;
dopo un paio di anni,diventato abbastanza in gamba,il maestro gli dice:
"se entro 6 mesi batterai quella cintura superiore alla tua avrai da me un regalo...e non mi importa come lo fai,basta che lo batti."
Un giovane entra in una scuola di TJQ;dopo un paio di anni,diventato abbastanza bravo,ad uno stage viene messo alla prova dal maestro che tiene quel corso:
dopo aver spinto il maestro parecchie volte si sente dire dallo stesso:
"sì mi hai spinto...ma solo perchè non sai spingere nella maniera giusta;
se tu sapessi come si spinge correttamente nel TJQ non saresti mai riuscito a muovermi..."

Ecco questa è la filosofia che sta dietro al TJQ oggi,con tanti saluti al Tao,a Confucio,alQi,allo Ching ecc.ecc.ecc..

martedì 8 novembre 2011

Bye Bye "Billy Boy"


  Va' là fuori... E fai fumare quei guanti.
Tu puoi farlo, ragazzo.
Basta che non molli.

lunedì 7 novembre 2011

tempismo velocità e forza

Mano a mano che andiamo avanti con la pratica mi rendo conto che continuo ad avere problemi,sia nei pugni che nel PH  libero tipo Teppo del Sumo,a portare i colpi con il giusto tempismo.
Siccome già non sono un fulmine di guerra in velocità,questo non perfetto tempismo mi porta a uno sforzo immane durante la pratica che,se da una parte può essere positivo in allenamento,certo non è un gran vantaggio quando dall'allenamento di passa allo sparring o alla gara.

Per evitare di farsi bastonare regolarmente infatti,in mancanza (e alla ricerca disperata)di questo "timing", la soluzione in cui sempre mi infilo,come in altri casi,è aumentare la forza del colpo,con conseguente dispendio di energia;
ora,non faccio certo parte della banda che deplora l'uso della forza,anzi,però questa lacuna nel timing inizia ad infastidirmi,o forse è solo che ultimanente ci faccio più caso e il non riuscire a migliorarmi in questo aspetto comincia gentilmente ad innervosirmi.

La forza e la velocità sono i due elementi "fisici" dello striking,e sono legati tra loro dal concetto di "quantità di moto ":
quantità di moto = massa x velocità
Maggiore è la quantità di moto e più devastante sarà il colpo.
La quantità di moto aumenta con la massa del pugno ma anche con la velocità con cui viene sferrato, la velocità, a sua volta, dipende dall'accelerazione impressa al pugno.

Richiamando la relazione fondamentale della dinamica F= M x a (forza uguale a massa per accelerazione) si può scrivere che a = F / M.  La massa (M) aumenta con il volume ed è quindi proporzionale al cubo della dimensione lineare (L3). Dal punto di vista fisiologico, la forza estrinsecata da un muscolo è proporzionale alla sua sezione, quindi la forza è proporzionale al quadrato di una lunghezza lineare (L2); pertanto si può considerare l'accelerazione (a) come proporzionale a L2 / L3, cioè 1/L. 

Da quanto sopra si deduce che maggiore è la taglia, maggiori difficoltà si hanno ad accelerare il  corpo o parti del  corpo.
Tuttavia tra una categoria superiore ed una inferiore il vantaggio legato alla maggior forza (che aumenta in proporzione alla sezione muscolare) è molto maggiore dello svantaggio legato alla limitazione dell'accelerazione e quindi della velocità di esecuzione.
Se aggiungiamo che in tutte le discipline c'è una divisione in categorie di peso,questo è l'implicito e definitivo riconoscimento del fatto che la forza è una componente predominante nel confronto marziale;
do quindi per scontato che la forza sia "superiore",fatte le debite e normali considerazioni,alla velocità,ma non altrettanto posso dire riguardo alla capacità di portare i colpi sempre e costantemente"al momento giusto".
Mi vengono in mente le parole di Stanley Israel quando si riferiva a ChengManChing:
Il suo tempismo era IMPECCABILE.

Per rendere potente al 100% lo striking,che sia pugno o spinta o colpo a mano aperta,abbiamo bisogno di forza+velocità+ tempismo,cioè quella capacità "intellettiva"di aumentare la precisione fisica e temporale nel portare i colpi.
Ma se ho pensato spesso che per migliorare questo aspetto fosse sufficiente aumentare la velocità di esecuzione,mi rendo conto ora che non è proprio esattamente così;
velocità e tempismo purtroppo sono cose ben diverse.
Ho ancora ben presente come MN,con un perfetto timing e un uso relativamente limitato di forza,riusciva sempre a mandare a vuoto i miei attacchi,non importa con quanta potenza potessi portarli;era come un tunnel senza via di uscita:
non importa se aumentavo la velocità o la forza,il suo colpo arriva sempre un attimo prima del mio e tanti saluti a Max.

il "giusto momento" infatti toglie potenza ai colpi dell'avversario,e questo al di là della forza dell'avversario stesso;
la stessa cosa mi succede in palestra con i miei amici di allenamento,anzi il meno forte di loro è quello che più mi mette indifficoltà sotto questo aspetto.

Unire forza,velocità e TIMING nello scontro libero a contatto pieno è davvero un difficile compromesso,se abbiamo ben presente come l'esecuzione di un gesto sia più precisa se la forza sviluppata o la velocità di esecuzione sono basse .
Ora,se mentre siamo in allenamento,il fatto di impegnare grandi quantità di forza è una magnifica strada per aumentare forza,resistenza e fiato,nello scontro aperto abbiamo bisogno di un perfetto equilibrio per la valutazione della strategia di combattimento,la quale dipenderà sia dalle nostre caratteristiche individuali,sia da quelle dell'avversario.
La decisione sul dispendio delle energie deve essere estremamente oculata.
Da qui le mie preoccupazioni sul non progredire del mio tempismo.


P.S.
provare il gioco del Sumo in alto a sx per rendersi conto meglio di quanto scritto sopra

;)))

domenica 16 ottobre 2011

Gare Push Hands

Qualche giorno fa,un amico maestro e praticante di TJQ,mi ha messo in contatto con un rappresentante della federazione,per discutere di una nostra eventuale partecipazione al torneo di Push Hands che si dovrebbe tenere durante il festival dell'oriente a Carrara a fine ottobre,e di una nostra collaborazione alla stesura del suo regolamento.
Torno così un pò a parlare di gare e regolamenti di TJQ.

Come base di partenza avevamo una bozza di regolamento redatto dalla federazione stessa;
questa bozza prevede un push hands a piedi semi-fissi,con regole abbastanza limitanti,trattandosi bene o male di un'arte marziale,il tutto racchiuso in 2 round di 1 minuto ciascuno;
un tipo di gara che comunque si vede anche in Europa.
Da parte nostra abbiamo comunicato il nostro regolamento,lo stesso che avevamo discusso con altri membri della federazione un paio di anni fa,e che copio-incollo qui sotto:

REGOLAMENTO GARE DI PUSH HANDS 
1- AREA DI GARA:
Nel push hands l’area di gara è un quadrato di 4×4 m. o un cerchio di 4 metri di diametro,gli atleti
possono muoversi liberamente all’interno di quest’area.
L'area è costituita da una materassina tatami per karate,sopraelevata rispetto al suolo di 80
cm,circondata da materassi alti 50cm per attutire le eventuali cadute dall'area stessa .

2a- CATEGORIE DI PESO:
donne: -52kg, -57kg, -61kg, -64kg, -67kg, -71kg, -75kg, -80 kg, -85 kg, +85 kg.
Uomini: -60kg, -66kg, -73kg, -77kg, -81kg, -85kg, -90kg, -95kg, -100kg, -110kg, +110kg
In caso di insufficiente numero di atleti in una data categoria di peso,previo consenso unanime degli
atleti interessati, la categoria potrà essere incorporata ad un’altra di classe superiore o inferiore.

2b -CORRISPONDENZA DELLE CLASSI DI PESO:
al momento della pesa, all'atleta che non rientra nella classe di peso per cui è registrato,non è assicurata la partecipazione alla competizione nella categoria in cui rientra al momento della pesa ufficiale.

3- VESTIARIO
Tutti gli atleti devono essere a piedi nudi,pantaloncini corti sopra al ginocchio,giacca di cotone
pesante a maniche corte per consentire le prese;le atlete in gara devono indossare adeguata
protezione per il seno;non è consentito indossare anelli,braccialetti,collanne,orecchini,orologi,
occhiali e altri oggetti .
Le unghie devono essere corte, e i capelli lunghi devono essere legati,le braccia e le mani non
devono essere coperte da alcun tipo di sostanza.
Sono consentite protezioni per le articolazioni(ginocchiere e cavigliere.)

4a- DURATA DELL’INCONTRO:
la durata dell’incontro è di 2 round di 5 minuti ciascuno senza interruzione di tempo.Tra i due round riposo di 2 minuti

4b- EXTRA ROUND:
in caso di parità alla fine dell’incontro,gli atleti dovranno sostenere un ulteriore round in cui il primo concorrente che guadagnerà un punto valido sarà il vincitore.

5a- POSIZIONE DI PARTENZA:
gli atleti sono uno di fronte all'altro.
L’incontro comincia con lo“start” del giudice.
E' consentito il saluto tra gli atleti con un tocco di pugno dopo lo start del giudice
5b- SECONDO ROUND:
 come al punto 5a.

6- TECNICHE PERMESSE :
· spingere
· tirare
· colpire di spalla
· colpire di gomito
· spazzare
· proiettare
· afferrare le gambe
· colpire al corpo a mano aperta

7 -AZIONI NON CONSENTITE
· Attacchi a testa e gola
· pugni
· calci
· prese e colpi dalla vita in giù
· blocchi e leve alle articolazioni
· presa senza l’esecuzione della tecnica entro 5 secondi
· mordere
· graffiare
· tirare i capelli
· bloccare o far presa sull’avversario al collo e alla testa.

8 -SANZIONI -
L'arbitro e i giudici infliggono le sanzioni a loro insindacabile giudizio,per esecuzione di azioni non
consentite .
La sanzione può essere,secondo la gravità,un “warning” di richiamo o l'espulsione diretta dell'atleta
dall'incontro;al secondo “warning”l'atleta sarà comunque espulso dall'incontro.
Alla seconda espulsione in gara l'atleta viene squalificato dalla competizione.

9 -PUNTEGGIO
· 1 punto all'atleta che atterra l'avversario e viene trascinato a terra lui stesso.
· 1 punto all'atleta che spinge fuori dall'area di lotta l'avversario venendo tirato fuori lui
stesso.
· 3 punti all'atleta che fa toccare il terreno con una o due mani all’avversario.
· 5 punti all'atleta che spinge o proietta l’avversario fuori dall'area di lotta o lo atterra.

Il regolamento,esattamente come  un paio di anni fa, ha creato critiche(sacrosante se fossero ragionate),perplessità,ma mai interrogativi.

Così quello che ho/abbiamo tenuto a ribadire, ancora una volta con decisione, ai rappresentanti federali, è che non siamo disponibili alle solite gare,dove in maniera patetica(passatemi il termine)si tenta di scimmiottare quelle che dovrebbero essere le qualità(?)del TJQ;
gare governate da regolamenti tipo questo qui sotto,di una abbastanza nota federazione,dove si legge ad esempio:

Ognuna delle seguenti infrazioni risulterà come monito:
  • Eccessivo uso di forza
  • Colpire fortemente
  • Spingere con entrambe le mani
  • il praticante in sostanza impara a sbilanciare l’avversario e a non farsi
    sbilanciare da esso, senza ricorrere alla forza bruta(sic!!!) e alla tensione rigida ma usando la
    cosiddetta “forza intelligente”(ri-sic!!!), che in gergo viene detta “Jing”(poveri noi anche i termini cinesi sbagliano!!!!).
  • Nel Tuishou in movimento è possibile l’utilizzo di alcune tecniche di lotta (Shuai Fa), a
    patto che rispondano ai principi congiunti di Shun (assecondare) e Ji (opportunità).
  A quanto segue ci sarà una squalifica immediata:
  • Eccessivo e pericoloso uso di forza
  • usare tecniche di lotta;

 
Che senso hanno tornei fatti con queste regole?
Che aiuto danno a chi vuole migliorare le proprie abilità nel TJQ?
Certamente il nostro regolamento sarà,come tutto,migliorabile,alcune cose forse saranno da aggiustare,da discutere,può essere:
io credo in ogni caso che sia molto buono,che sia un regolamento serio,che permette di lottare in  modo ponderato e corretto:
non ci sono colpi pericolosi,pugni e calci sono vietati, i primi per non avere la necessità di indossare guanti di protezione con un  limite alle spinte e alle tecniche di lotta, i secondi per evitare di lottare troppo a distanza;
le stesse gomitate e spallate sono sempre viste in un ottica di lotta,azioni portate per aiutare sia in attacco nella spinta e nello sbilanciamento,sia in difesa come arma in più per opporre una resistenza all'avversario.

Eppure nulla si muove...
Nessuna critica costruttiva,nessuna volontà di migliorare,di cambiare di mettersi al passo con i tempi.
Nessuna volontà di guardare in faccia la realtà

Possibile che nessuno si renda conto di come è considerato il TJQ oggi tra i praticanti delle altre arti di lotta?
Possibile che qualcuno pensi di promuovere il TJQ come arte marziale andando ad una manifestazione con gare di Boxe,MMA,Judo,BJJ,selezioni dell'Oktagon ecc.ecc.,proponendosi in questo modo?
Davvero si può pensare che io,o qualcuno dei nostri,dovrebbe partire per entrare in un cerchio,magari sotto gli occhi di un boxer o di un judoka,per partecipare ad un torneo dove si squalifica per "eccessivo uso della forza",dove"non si può spingere con entrambe le mani",in un incontro che dura 1 minuto?????
E scrivo questo non per arroganza,perchè mi senta  "il migliore" o "il più forte",anzi posso assicurare di aver ben presenti i miei limiti e i miei difetti nel lottare...lo scrivo solo per dire con forza che il TJQ è e deve essere considerato alla pari delle altre AM,che la competizione deve essere un mezzo per migliorarsi,per comprendere in maniera più approfondita quello che si sta studiando...niente di meno niente di più;
e per dare la possibilità appunto di un miglioramento,le regole devono essere il più libere possibile,sempre  ovviamente,salvaguardando l'incolumità del partecipante.
Perchè invece c'è questa mentalità?
Perchè a nessuno interessa rialzare il TJQ come arte marziale?
Io l'ho scritto più volte,non vedo niente di male a praticare il TJQ in maniera morbida,come arte salutistica;
sempre meglio fare la forma in maniera leggera che starsene seduti in poltrona;
quello che non digerisco è la volontà di molti,di far passare questa pratica,fatta in questo modo,come il top della marzialità;
questo inganno continuo,a spese non solo di chi,per comodità o pigrizia o per motivi suoi lo cerca,ma anche di chi,in piena fiducia e a cuore aperto,si affida  a sedicenti marzialisti convinto di imparare un''arte di difesa".
Oltretutto,non contenti di ingannare,sparano anche addosso a chi tenta di portare la realtà dei fatti a galla.

Nessuno obbliga nessuno a partecipare a tornei e gare,però in questo ambientre aleggia sempre una volontà di impedire che nel TJQ qualcosa si muova.
Si continua a far passare l'idea che lottare sia deletereo per l'apprendimento del TJQ.
Poi però,quando chiedo gentilmente di spiegarmi perchè la lotta sia negativa per l'apprendimento e la comprensione del TJQ,nessuno sa rispondere.  
Allora mi viene da chiedere a costoro:
e il NON LOTTARE quali benefici ha portato al TJQ?
Non voglio dire,anche se a volte lo penso,che sotto ci siano solo interessi di moneta,voglio però dire che certamente c'è grande ignoranza dell'arte.

Queste persone hanno idea del perchè esistano gare in tutti le arti marziali?

Hanno idea del perchè nel Judo,nella Boxe ,nella Muay ecc. ci si scontri su una pedana?

Mi piacerebbe vederli sostenere davanti ad un campione di queste specialità la tesi che le gare impediscono l'apprendimento dell'arte.
Una delle obiezioni che mi è stata posta più spesso è che si vuole non far assomigliare il TJQ ad una qualsiasi disciplina di lotta, nel TJQ si deve lottare seguendo i principi appunto del TJQ:
a questo ho sempre risposto:
ma noi abbiamo mai scritto o detto a qualcuno in che modo deve lottare?
In che modo si deve proiettare o spingere o colpire?
Sei un praticante di TJQ e vuoi lottare secondo i suoi principi?
Non c'è nessun problema,sali sul tatami e metti questi principi in pratica...quale migliore palcoscenico esiste per applicare le abilità apprese?
Sei convinto di avere la giusta idea,di aver compreso pienamente il TJQ,di aver capito cosa significa lottare applicando morbidezza e rilassamento?
Entra sul tatami e prova... 
La gara non è il traguardo,il fine...la gara è il mezzo.
Un'altra delle obiezioni più "usate"per ammazzare la lotta è che si deve lottare solo dopo aver ottenuto il "corpo del TJQ";
ma cosa significa?
Cosa vuol dire,che senso ha?
Cos'è il corpo TJQ?
Il corpo TJQ non è altro che un corpo forte:
c'è davvero qualcuno che può pensare che la lotta renda un corpo debole?

lunedì 10 ottobre 2011

dai Forum di TJQ [2]

Seconda puntata su concetti e massime di rilievo nel TJQ in Italia.
Si va da chi confonde Chin con Ching a chi ha la fissa del Pengjin,da chi cerca il baricentro a chi si studia alla TV,da chi fissa il mare a chi cerca la palla di gomma...
il tutto passando dai grandi filosofi ermetici del TJQ ,tra andragogia e cibernetica,maieutica e conformismo interno,per terminare,da veri combattenti,con un tocco di MMA in onore del grande Emilianenko Sidorov...


KUNGFUKA:se la nocca dell'avversario mi scivola premuta sull'avambraccio, il tatto manda un segnale immediato per tendere quel muscolo senza passare dalla mia coscienza...questa tensione del muscolo evita l'abrasione della pelle

EMPTYCUP:oh! ma giuseppe ora è diventato anche lui maestro? evviva...

SUISEI:Sia se l'obiettivo è imparare qualcosa sia e soprattuto se l'obiettivo è "essere" più che imitare un modello...(è uno)scontro di andragogia e didattca in cui anche qui, in questo forum, sono in netta minoranza.A ciascuno il suo. Magari con meno certezze e più apertura all... antico e al nuovo ( maieutica socratica e cibernetica, Bruce Lee e Daniele Novara, ecc. ecc.)

REZ:Per me va bene uguale;e se riesco a stimolare la riflessione di qualcuno che vada oltre il "conformismo" di fondo delle "dovute arti interne" tanto di guadagnato....Ma anche no, ovviamente
Tutto qui.[meno male!!!]

YUEHFEI:"allenandosi"(nello zhang zhuan) a sentire questa sensazione(respingimento tra i lao kung), ora non ho bisogno di concentrarmi o altro per avvertirla in maniera diciamo leggera.
Certo per sentire "la palla di gomma" ho bisogno di alcuni minuti...

EMPTYCUP: La respirazione addominale inversa lavora in modo contrario, spingendo il diaframma verso l'alto, incavando l'addome e spingendo verso l'interno in alto.[...cut...]si cerca di annullare l'azione dei muscoli respiratori del torace, ma sopratturro i dorsali e quelli delle spalle.

TORTELLINA85:... non ci sto capendo niente

INSETTOINFETTO:Oggi sono in vena di cazzate...[capirai che novità!!! ]

FANCHINNA:è un pò il principio del filo a piombo che usa il muratore per fare la casa
il cemento da solo non basterebbe se la casa fosse storta

EMPTYCUP:si, le spirali sono certamente una componente tecnica.

INSETTOINFETTO:La confusione regna sempre sovrana. Se non fosse cosi' mi preoccuperei.

ETERNOVIANDANTE:immagina il corpo taichi come una struttura costituita da oggetti rigidi (le ossa), tenuti insieme da altri oggetti elastici ( delle molle)

INSETTOINFETTO:...serve che la struttura di per se sia sia song (elastica) ma anche robusta. Cioe'le molle devono essere belle tirate

FRANCO:Io faccio il mio Bdj e il mattino successivo lo confronto col programma alla TV."questa mossa va bene, quest'altra manca...la aggiungo. Questa la cambio..."[SIC!!!]

LUCATAICHI:direi che sia un buon inizio guardare le onde chiedendosi "come posso essere così anch'io"

HANYU:...se ti mettono su di un ring con Emilianenko Sidorov...

venerdì 30 settembre 2011

best Sumo Settembre 2011

Cosa dire...le speranze di vedere a breve un secondo Yokozuna salire sul Doyho si sono dapprima incrinate alla 2a giornata,per poi definitivamente sparire dopo la 4a.
Harumafuji crollato sul più bello,Baruto mai vicino seriamente alla vittoria,Kotooshu in crisi totale,addirittura ritirato dopo la 7a giornata e la sesta scofitta,rimane al solito Hakuho,che incassa così il 20°torneo della sua carriera.
Chi esce bene,con un gran torneo alle spalle,sono i due Sekiwake Kotoshogiku e Kisenosato,che si portano a casa anche la bella soddisfazione di aver battuto entrambi Hakuho.
Il torneo inizia con lo Yokozuna che mette subito in chiaro le cose:
11 vittorie consecutive gli permettono di arrivare agli scontri finali con i big in ottima posizione,tanto più che il vincitore di Luglio,Harumafuji,crolla subito e rimedia,nelle prime 7 giornate,ben 4 sconfitte,che lo mettono fuori da ogni possibilità di vittoria.
Kotooshu in crisi e poi ritirato,partono invece bene sia Kotoshogiku che Kisenosato;
rispettivamente con 7 e 8 vittorie consecutive iniziali,a metà torneo rimangono gli unici che appaiono in grado di contendere ad Hakuho la vittoria finale.
Kisenosato abbandonerà il sogno dopo le sconfitte alla 9a,10a,e 11a giornata,rispettivamente con Baruto,Kotoshogiku e Harumafuji,mentre Kotoshogiku rimarrà in lotta fino all'ultima giornata quando,sconfitto da Baruto,vede svanire la possibilità di aggiudicarsi il primo torneo in divisione Makuuchi della sua carriera.
Strano il torneo di Baruto;
parte malissimo con 2 sconfitte in 3 giornate ,poi si riprende,riesce a battere Kisenosato e Harumafuji,poi crolla di nuovo per risorgere ancora e battere all'ultima giornata Kotoshogiku;
termina il torneo con un 10-5 e qualche rimpianto per le sconfitte,evitabilissime, patite nella prima parte del torneo;
non riesce a fare il salto finale e diventare grande tra i grandi...sembra l'Inter di Moratti junior.

vediamo ora qualche video:
Hakuho parte alla grande e distrugge Aran,Homasho,Okinoumi,Wakanosato e Yoshikaze
in 25 secondi scarsi di lotta mette fuori un Komusubi,due Maegashira 1 e due Maegashira 2!!!!!!!!!!!!!!!!!











torniamo tra i terrestri:
alla 2a giornata Harumafuji si fa sorprendere da Okinoumi:
non è facile la vita per chi vuol arrivare al vertice della piramide del Sumo



dopo la sconfitta alla seconda,Harumafuji crolla definitivamente,e questa volta in malo modo,contro Homasho alla 4a...adesso è chiaro che non sarà questo il torneo della sua consacrazione...



qui sotto invece un bellissimo match,uno dei più belli del torneo,con Baruto che,dopo una lotta estenuante,incrina i sogni di gloria di un comunque grande Kisenosato



dopo la sconfitta con Baruto,il duello tra i due Sekiwake più in forma del momento si conclude per Kisenosato con un'altra sconfitta pesante...grande match di Kotoshogiku!!!



Kotoshogiku se la vede con Harumafuji alla 14a...il sogno di vittoria continua...



qui siamo sempre alla 14a giornata,la penultima...Hakuho viene da due sconfitte consecutive,è in testa a pari punti con Kotoshogiku,e se la deve vedere con Baruto...in questo incontro,secondo me,c'è l'essenza non solo del Sumo,ma della lotta in generale...
forza-tecnica-carattere-intelligenza-umiltà:
credo il più bel match del torneo



alla 15a e ultima giornata i due match più importanti:
Hakuho va contro Harumafuji mentre Kotoshogiku affronta Baruto...
con un uwatenage da film Hakuho,grazie alla sconfitta di Kotoshogiku,si porta a casa il 20° torneo della carriera.



ecco Baruto che chiude la porta allla vittoria per il Sekiwake di Fukuoka:
Kotoshogiku, visibilmente nervoso,non regge la pressione e con Baruto certe cose si pagano.
Ho sempre attaccato Baruto per il suo modo passivo di lottare,ma devo ammettere che spingerlo fuori dal cerchio è davvero dura!!!



qui posto le due sconfitte del torneo,con tanto di lancio di cuscini,patite da Hakuho,alla 12a e 13a giornata,che hanno messo in forse la sua vittoria finale.



lunedì 19 settembre 2011

HAKUHO

Siamo ormai alla 10 giornata del Torneo di Settembre e la facilità con la quale il grande Hakuho si è sbarazzato finora degli avversari è disarmante.
Il torneo di luglio con la vittoria di Harumafuji sembra lontano un secolo.
Il giapponese che era dato quasi per scontato come prossimo Yokozuna,visto anche che in Giappone non devono essere molto contenti di avere un solo "big",è invece franato clamorosamente in questo torneo di Settembre,di cui pubblicherò a breve i risultati e i video più spettacolari.
Ridimensionato quindi Harumafuji,Kaio ritirato a luglio,Kotooshu in crisi mistica ormai da un mare di tempo,rimane Baruto che però a me non piace proprio,col suo modo di lottare sempre così "statico" e prevedibile;
a tenere alto il Sumo,fuori dalle scene Asashoriu,rimane solo(e sempre)lui,Hakuho.
Figlio di un grande lottatore mongolo,vincitore della prima medaglia olimpica del suo paese,l'argento nella lotta libera a Messico '68,
Hakuho il cui nome è Davaajargal Munkhbat da giovanissimo ha un fisico gracile che lo porta a gareggiare con discreti risultati nel basket e nella corsa veloce;
ma evidentemente nel suo patrimonio genetico c'è la lotta,così all'età di 12 anni,anche sull'onda della popolarità paterna,tenta la via della lotta,e la sua scelta cade sul Giappone e sul Sumo.
Qui,sotto l'ala protettrice di un altro rikishi mongolo di buon livello,Kyokushuzan,che conosce l'abilità del padre,viene presentato a parecchi Oyakata,ovvero coloro che formano i giovani lottatori;
ma nessuno sembra interessato ad occuparsi di un ragazzino mongolo, magro,dal fisico gracile,che non spiccica neppure una parola di giapponese,tanto che, scoraggiato e deluso,Kyokushuzan è ormai deciso a rimandare il giovane in Mongolia.
A questo punto però,all'ultima spiaggia,il mitico Kyokushuzan,che evidentemente già vede nel suo protetto il futuro 69° Yokozuna della storia,approfittando di una cena abbondantemente inaffiata di alcool,riesce a far promettere,al suo ormai sbronzo Oyakata di Oshima,di far entrare nel Sumo il giovane...due giorni dopo Kyokushuzan si presenta,sorridente e fresco come una rosa,a reclamare quanto promesso dal suo Oyakata;
questi inviperito per la situazione e la figura,insulta in tutti i modi il suo rikishi che l'ha raggirato e fregato..ma lui,imperturbabile,non fa altro che ricordare al giapponese che ha fatto una promessa,che ha dato la sua parola...e che sta solo a lui decidere se onorarla o no...
Il giorno dopo,anzichè partire per un mesto ritorno in Mongolia,Davaajargal Munkhbat,entra nella beya Miyagino,per via di favori tra scuole.
Qui,il preparatore,vedendo la sua pelle pallida e ricordandosi per questo del grande Yokozuna Taiho lo chiamerà,d'ora in poi,Hakuho.
La storia della fenice bianca è cominciata.
Sotto la guida spietata dell'Oyakata di Miyagino,Hakuho comincia una crescita che nessuno si sarebbe mai immaginato.
Partendo dai suoi 175cm per 60 Kg a 16 anni,allenandosi come un pazzo,comincia a mettere su peso e muscoli in maniera incredibile.
Nonostante questo grande impegno termina il suo primo torneo nelle divisioni inferiori con un risultato di 3-4.
Siamo nel maggio del 2001...nessuno immagina che 5 anni più tardi,questo giovane lottatore sarà il 238°Ozeki della storia del Sumo.
Nello spazio di 3 anni Hakuho prende 16cm di altezza e 70kg di peso!!!
Insieme ad una potenza impressionante,affina una abilità di lotta superba,fatta di una padronanza fuori del comune delle varie tecniche.

A questo punto è un lottatore che non ha più niente a che fare con i vari rikishi delle divisioni inferiori.
La scalata è incredibile,e anche il prodigio in ascesa del Sumo,il giapponese Kisenosato,che più volte lo ha maltrattato nei tornei delle divisioni inferiori, inizia a subire la potenza del mongolo.
A gennaio 2004 è promosso nella divisioni Juryo(una specie di serie B del nostro calcio)...
Hakuho la surclassa incredibilmente...
nel giro di due tornei è già tra i grandi della divisione Makuuchi(il top del Sumo),inanellando nei primi 4 tornei risultati degni di un futuro Yokozuna: 12-3, 11-4, 8-7, 12-3 !
Dopo un altro 11-4 diventa il 351°Sekiwake della storia.
Nell'anno 2005 inizia ad essere chiaro che Hakuho sarà uno dei protagonisti del Sumo;
prende ancora 10 kg,arrivando ad un peso forma di 152.
Patisce il suo primo grave infortunio alla caviglia sinistra nel torneo di Nagoya;
come solo i grandi sanno fare,sfrutta l'infortunio per aumentare la potenza della sua forza,così che il 2006 sarà l'anno in cui la fenice bianca spiccherà definitivamente il volo.
35 vittorie in 3 tornei sono il suo biglietto da visita al rientro...ma più delle statistiche,impressiona la sua presenza e il suo carattere sul Dohyo;
sempre calmo,mai sopra le righe,con uno sguardo deciso e un fisico possente,queste qualità fanno dire all' Oyakata di Kokonoe che Hakuho possiede già il Sumo di uno Yokozuna.
La sua nomina precoce ad Ozeki,dopo la vittoria nel torneo di Maggio per 14-1,a soli 21 anni non crea alcuna contestazione,anche se è il 5°Ozeki del Banzuke 2006.
Fedele al suo carattere festeggia la promozione a Campione con discrezione e calma.
Sarà comunque il grande Yokozuna Asashoriu a tagliare per qualche tempo le gambe a Hakuho,e arriva ora anche un altro infortunio,più grave del precedente,al piede.
Sfrutta ancora una volta da campione il lungo periodo di inattività;
il 4°più giovane Ozeki della storia lavora per mesi sui fondamentali,senza perdersi d'animo,senza vacillare mai.
Sarà un lavoro che ripagherà ampiamente la fatica spesa,quando ci sarà da vedersela con un mostro di potenza e abilità come Asashoriu.
Inizia così il suo attacco al grado di Yokozuna.
Al debutto nel 2007 è titubante,il suo Sumo sembra in calo,ma termina comunque il primo torneo con un buon 10-5.
Tra lui e il grado di Yokozuna un muro che sembra invalicabile...un altro mongolo,in quel momento il n°1 del Sumo per carattere,personalità e grandezza...Asashoriu.
Nel primo torneo Asashoriu si sbarazza di Hakuho,ma nella rivincita Hakuho lo sorprende,tra un pò di malumore del pubblico,nello stesso modo in cui Asashoriu aveva sorpreso Chiyotaikai:
allo scontro iniziale,scartando di lato,evita l'impatto frontale con lo Yokozuna e gli fa mettere una mano a terra...questo lo farà avvicinare,per la seconda volta,alla possibilità di arrivare al massimo grado del Sumo.
Dopo la vittoria di Asashoriu nel torneo di Gennaio e quella di Hakuho in quello di Marzo si arriva al torneo di Maggio...
è il momento più duro e nello stesso tempo più felice di Hakuho;
Asashoriu,ancora scottato dal torneo precedente,freme dalla voglia di mettere fuori un pretendente al suo trono di re del Sumo;
Hakuho dal lato suo,diventato padre il 10 maggio stesso,si presenta al torneo rilassato,calmo e conscio della sua forza come non mai;
con una serie impressionante mette fuori tutti gli avversari,uno ad uno;
Alla fine sarà vittoria per 15-0 che gli spalancherà le porte al grado di Yokozuna che arriva a Luglio dello stesso anno.
E' il 69°Yokozuna della storia,all'età di 22 anni e 2 mesi,il 3°più giovane Yokozuna di tutti i tempi,dietro a Kitanoumi (promosso a 21 anni e 2 mesi e a Taiho
promosso a 21 anni e 3 mesi.
Nel 2007 vincerà i tornei di Settembre e Novembre.
Nel 2008 quelli di Gennaio,Luglio,Settembre e Novembre.
Nel 2009 Marzo,Luglio e Settembre.
Nel 2010 perde quello di Gennaio che sarà l'ultimo vinto da Asashoriu,poi vince tutti gli altri,Marzo,Maggio,Luglio e Settembre con incredibili 15-0,novembre con un 14-1
Nel 2011 vince a Gennaio e Maggio(Marzo non sarà disputato per il disastro del terremoto) e perde quello di Luglio.

La fenice bianca è nella leggenda del Sumo.

venerdì 16 settembre 2011

Zhang Zhuan

Letteralmente Zhan Zhuang dovrebbe significare “stare eretti come un palo” o anche “posizione dell’albero“.
Con questo termine nel TJQ si intende tutta quella parte di pratica che consiste nel mantenere varie posizioni in stato di immobilità(non è proprio così,ma per intenderci partiamo da questo presupposto).
Nella nostra scuola lo ZZ viene studiato praticando e mantenendo le posizioni della forma 37 di CMC,ed è la base di partenza dello studio,tanto che il primo anno si passa quasi interamente in postura fissa,con particolare attenzione alle prime 13 posizioni.
Le posizioni vengono mantenute con il peso sulle gambe nella situazione 0-100%;
una gamba è completamente piena,l'altra completamente vuota(anche qui non è proprio così,ma per intenderci partiamo da questo presupposto).
I benefici che porta la pratica costante di questo tipo di esercizio sono davvero prodigiosi;
il corpo si rinforza in maniera incredibile,le articolazioni si sciolgono e si aprono,il baricentro si abbassa,i muscoli,i tendini,i legamenti prendono flessibilità e forza,il sangue si pulisce,il sistema linfatico ne beneficia ecc.ecc.ecc..
La pratica costante nel tempo però,e questa non è per nulla semplice e facile da portare avanti.
Vediamo comunque da dove e come si comincia lo studio delle posture fisse,perchè deve essere chiaro che lo ZZ,come tutti gli altri esercizi,dalla forma al push hands libero,cambiano sempre mano a mano che si avanza nello studio.
La prima cosa che si insegna ad uno studente è :
"quella è la posizione,mantienila-stop-"...altre spiegazioni o altre "situazioni" da tenere a mente e su cui fare attenzione sarebbero,all'inizio dello studio, inutili se non dannose.
Sforzandosi di mantenere la posizione,senza alzarsi,senza scomporsi,senza spostare il peso da una gamba all'altra,lo studente comincia a disciplinare il corpo e sopratutto la mente,la volontà;
chi abbia provato a praticare lo ZZ con il M° M.Napoli sa benissimo cosa intendo...anche solo tenere per 2 minuti alcune posture è veramente duro,sia fisicamente che mentalmente.
Quando lo studente ha imparato a mantenere la posizione senza scomporsi più di tanto,senza distrarsi ed alzarsi,si può cominciare ad alzare i tempi di postura tentando di portarli sui 3 minuti almeno,questo sempre e per tutte le 13-14 posture.
Questo obiettivo dei 3 minuti dovrebbe raggiungersi in circa 6 mesi;
lo studente che è riuscito ad arrivare a questo traguardo in questo tempo inizierà "a sentire" il suo corpo;
volevo scrivere "inizierà a sentire il suo corpo in maniera diversa",ma invece credo sia più corretto scrivere proprio:"inizierà a SENTIRE il suo corpo";
quello che posso spiegare,che voglio dire di questo "SENTIRE",è che realmente si inizia a capire il senso del peso,dell'equilibrio e si inizia ad avvertire un leggerissimo aumento della pressione interna del corpo,che sarà poi quella che darà al corpo la possibilità di reggere urti ed impatti:
non è infatti la durezza in sè del muscolo o delle ossa che danno questa capacità,anche se concorrono,ma proprio la pressione che si crea all'interno del corpo(non è sbagliato immaginare un pneumatico in pressione).
Tornando allo ZZ,quando si è arrivati a questo livello di pratica,si possono seguire due strade:
una è quella di aumentare ulteriormente i tempi fino a tentare di arrivare ai 5 minuti;
la seconda è quella di cominciare a "cambiare" la nostra postura,mentre si tenta di aumentare(più lentamente) i tempi stessi di mantenimento;
sia chiaro che la pratica della postura deve "obbligatoriamente"iniziare a cambiare;
le due strade solo perchè si può preferire aumentare prima i tempi e poi iniziare a lavorare sul cambiamento,o tentare di lavorare subito su tutte e due gli obiettivi.
Ma cos'è questo cambiamento di postura?
esternamente direi che non cambia quasi nulla,e solo un occhio esperto può vedere le (sottili)differenze che ci sono:
diciamo comunque che,se fino ad ora è stato quasi un esercizio "passivo",nel senso che ci si obbligava "solo"a restare giù,in posizione,e l'obiettivo primario era non alzarsi,adesso la postura prende vita,diventa "attiva"...adesso il nostro obiettivo non è più solo mantenere la posizione,adesso è mantenere la posizione "lavorando";
lavorando significa che se sono,ad esempio,nella posizione 5,io non sto solo mantenendo il peso sulla gamba DX,ma sto spingendo un peso enorme,sto muovendo una massa pesantissima...se sono nella posizione 1 sto fermando questa forza che vuole spingermi via...stessa cosa nelle altre posizioni...
ci sono poi altre cose più sottili che però non è facile spiegare a parole;
ad esempio quando arriviamo a tenere 3,4,5 minuti posizioni "attive"posso garantirvi che mantenere la posizione senza alzarsi di un millimentro è quasi impossibile,non c'è nulla da fare,il corpo si alza perchè la fatica è veramente notevole...bene, a questo punto,entra in gioco lo studio attivo della posizione;
anzichè semplicemente "andare giù" per riprendere la posizione,si deve sì scendere,ma "caricando" per poi,nel momento in cui si emette la forza,fermarsi e tenere.
Non è semplice spiegare come ancora evolve la postura e la sua pratica,ma questi sono i primi consigli che mi sento di dare a chi vuole intraprendere ed approfondire lo studio dello ZZ.
Per mia esperienza posso dire che andare a fondo in questo tipo di pratica è davvero duro,e non sono molti quelli che riescono in questo aspetto del TJQ;
i problemi che lo studente si trova di fronte sono quelli di tutti gli esercizi della pratica "a solo":
1)enorme fatica fisica e mentale che aumenta con l'avanzare del livello,che di conseguenza porta al
2)rischio di scivolare piano piano in una pratica "comoda" e "rilassante" che non porterà da nessuna parte...basti vedere quanti praticanti dopo 20 anni di ZZ e/o forme,non hanno ottenuto nulla che non sia solo nella loro mente e fantasia.

Di contro i benefici che porta sono meravigliosi ed unici.

venerdì 9 settembre 2011

forza e fajin,pratica "a solo" e in coppia

Parlare oggi di forza nel TJQ è un'arma a doppio taglio,per non dire un'impresa ai limiti del possibile...
Nel TJQ si usa la forza?
No non si usa forza...oppure sì ,si usa forza ,ma è una forza diversa,interna,superiore...
quando spingo allora posso usare la forza?
No,si spinge sfruttando la forza avversaria non la propria...
e se devo dare un pugno?Posso usare la forza?
No assolutamente,nel TJQ se devi copire non usi forza,devi usare il fajin,altrimenti non è TJQ...
Il famoso Fajin...
Fajin è senza dubbio,nel TJQ,una delle qualità,o meglio caratteristiche, più enfatizzate e più discusse tra i suoi praticanti.
Fajin,ovvero,in italiano,la capacità di rilasciare energia.
Benchè vi siano svariati modi per rilasciare questa energia,questa forza,nel TJQ quando si parla di fajin si intende normalmente e comunemente l'emissione “esplosiva” ,la capacità di concentrare questo rilascio di forza in pochissimo spazio e pochissimo tempo.
Ora,ci sarebbe da riflettere sul fatto che molti di coloro che parlano di fajin,dicono anche che nel TJQ non c'è uso di forza,e si prodigano molto nello spiegare quanto sia non solo inutile il tentare di aumentarla,ma addirittura dannoso per la pratica del TJQ;
questo mi crea un pò di problemi a comprendere il loro pensiero,perchè se non uso/creo forza,come posso sperare poi di rilasciarla?
Innanzitutto dobbiamo quindi capire che il primo passo per poter arrivare a padroneggiare il fajin è,ovviamente,avere energia/forza da rilasciare.
Una volta capito ed accettato questo fatto,possiamo andare avanti e vedere che nello studio del TJQ abbiamo,principalmente,due linee di pensiero riguardo i tipi di allenamento,che portano ad aumentare/accumulare forza;
quello della pratica "a solo" e quello della pratica a due(intesa,in questo caso, principalmente come pratica non collaborativa).
L'obiettivo comune che si pone,è riuscire ad arrivare ad un livello in cui il corpo ha ottenuto una così grande apertura,un così grande “allungamento” dei tendini,dei legamenti e delle fasce muscolari,un livello dove il corpo si sia così tanto rinforzato “stirandosi”,che saremo in grado di caricare energia,conservarla e rilasciarla;
dobbiamo creare nel corpo non solo una molla pronta per essere caricata,ma uno "spazio" nel quale la forza creata dal carico della molla può essere immagazzinata.
Mantenendoci sempre e solo nel campo del lavoro di aumentare/immagazzinare energia,credo sia corretto affermare che una pratica non nega l'altra,ma la integra;
e anche se nella nostra scuola si da senza dubbio più peso,e si considera superiore, la pratica di coppia rispetto a quella a solo,posso tranquillamente dire che una dura pratica di posture e forma porta grandissimi benefici ad un corpo che si appresti ad imparare un'arte di lotta come è il TJQ.
La prima differenza tra le due pratiche è nel loro carico di lavoro e nel diverso stress fisico e mentale che questo carico porta;
come se volessimo scalare una montagna,c'è chi procede per un sentiero che piano piano,tornante dopo tornante porta alla cima e chi,arrivato ai piedi della montagna,si rimbocca le maniche,tira un profondo respiro/sospiro,e parte per la scalata in parete.
Tutte e due possono rappresentare una o l'altra via,anche se la pratica di coppia tende,per forza di cose,molto di più alla scalata che non alla passeggiata...
La forma(e le posture fisse),nella prima fase del loro studio,servono ad esercitare-aprire-allungare le articolazioni del nostro corpo,per questo nei primi anni di studio noi integriamo la pratica a coppia,obbligatoriamente,con posture e forma;
cominciando dal polso,poi il gomito,fino alle spalle,e poi continuando dalle anche, alle ginocchia,fino alle caviglie,per concludere con la colonna vertebrale.
Questi sono i primi passi del lavoro "a solo" nello studio della forma,quelli che poi porteranno ad imparare a diventare forti e flessibili,quella che viene chiamata "via del rilassamento",TJQ parlando.
Praticanti più esperti di me e Maestri mi hanno confermato che si possono raggiungere alti livelli con la pratica costante della forma.
Ci sono però alcuni problemi che si nascondono in questo tipo di allenamento;
il più insidioso è che praticando continuamente da soli,o limitando gli esercizi in coppia solo a quelli collaborativi,si perde il contatto con la realtà,si rischia di perdersi nel lungo sentiero ad osservare i fiori,i prati,a discutere piacevolmente del più e del meno,dimenticandosi della vetta da raggiungere...
inoltre, quando anche la pratica della forma venga fatta in maniera davvero "pesante",e lo stress mentale e quello fisico aumentano in maniera considerevole è davvero duro mantenere ,mentalmente sopratutto,un livello alto di allenamento;
e anche quando questo avvenisse,si ha comunque sempre lo svantaggio,riferito all' ambito marziale, che certe "sottigliezze",certi accorgimenti e malizie,certe qualità tipiche di chi lotta,si possono imparare solo affrontando un avversario,scontrandocisi apertamente,apprenderle da soli è davvero duro,se non impossibile.
Nella pratica di coppia anche se si persegue lo stesso obiettivo,cioè creare una forza nel corpo mantenendolo flessibile,senza irrigidirlo,le cose sono un pò diverse,sono sia più facili che più difficili.
Ora abbiamo un compagno che,a seconda degli esercizi,crea una resistenza più o meno passiva,crea ostacoli,crea problemi,fino ad arrivare nella pratica libera dove tenta proprio di metterci i bastoni tra le ruote,scaraventandoci a terra o fuori dal cerchio.
Questo compagno,apparentemente così controproducente per noi,è in realtà però il nostro chiodo da parete,la corda che ci aiuta nella scalata,quella che ti impedisce di fermarti ad osservare quanto è bello il paesaggio;
se nella pratica della forma sono da solo,devo creare io le resistenze per poter aumentare la mia forza,con tutte le problematiche del caso,nella pratica a coppia ho uno “strumento”in mano,è lì la mia forza,è dentro il mo compagno che la mette a mia disposizione,per la mia crescita.
Nel Push Hands infatti si pratica con un avversario che tira e spinge,tenta di proiettaci e spazzarci;
essendo un training di grande impatto,porta un cambiamento del corpo,un rinforzamento più rapido della pratica a solo,per quanto corretta e dura possa essere;
insegna nello stesso tempo a muoversi,adeguarsi e reagire alla forza avversaria,insegna a capirla ,sentirla e gestirla,e impedisce il crearsi di falsi "miti" e salvaguarda il praticante dalle dannosissime "seghe mentali"...
se siamo costantemente spinti od atterrati il problema è lì,e non è non nella storia nè nella filosofia del TJQ che possiamo trovare la soluzione.
I problemi però si nascondono anche qui:
fatica fisica,difficoltà di tenuta mentale e momenti di scoraggiamento sono sempre dietro l'angolo...
e la fatica fisica, a volte,è davvero pesante...
Posso dire che 1 ora di esercizi di spinte valga almeno 4 ore di forma e posture,1 ora di cerchio da una pressione al corpo che ci vorrebbe 1 giorno passato a fare la forma in continuazione per avvicinarcisi.
Ma la forza che si ottiene da queste due pratiche è davvero la stessa?
Oppure è la pratica della forma e di altri esercizi simili,a dare la vera forza di cui si parla nel TJQ?
Gli esercizi di lotta danno un tipo di forza più grezza?
Nel TJQ infatti si parla e si fa differenza tra due tipi di forza,quella rigida “esterna” e quella flessibile,elastica, “interna”:
secondo me non è tanto una vera differenza tra due "tipi" di forza,ma più un diverso modo di usare la forza che il corpo possiede.
Ogni arte marziale possiede i suoi esercizi/metodi per aumentare la forza del corpo e il TJQ non fa eccezione a questa regola.
Nel nostro curriculum ad esempio,abbiamo le posture,la forma,gli esercizi di hindu wrestling,moltissimi esecizi di spinte e altri di pugni e colpi per finire con lo yoga;
tutti questi esercizi hanno lo scopo di creare la base,il corpo,e poi di aumentarne la sua forza.
Una precisazione riguardo i vari tipi di esercizi va tuttavia fatta:
sappiamo che il TJQ vede il corpo come se avesse 5 archi,2 sono le braccia,2 le gambe,e il 5° la spina dorsale.
Il TJQ tenta di potenziare questi archi mantenendoli inoltre “flessibili”.
Ci sono quindi esercizi più indicati e altri meno per poter creare un corpo che abbia l'abilità di colpire usando la forza in maniera flessibile,altri meno.
Allenamenti che portano a un eccessiva contrazione ed irrigidimento dei muscoli come ad esempio i push-up vanno correttamente bilanciati con esercizi che mantengano il corpo morbido,i muscoli,i tendini e i legamenti sufficientemente elastici e liberi di essere “caricati”,come ad esempio gli esercizi di spinta,lo yoga,le posture fisse e la forma stessa.
Non esiste migliore o peggiore,solo diverso.
La forza usata in maniera dura/rigida,supportata maggiormente dalle ossa,agisce in modo che quando si vuol colpire,si indurisce/chiude il corpo;
Immaginiamo di essere colpiti da un bastone:
la velocita più la durezza creano il danno,questa è la forza di “chiusura”;
e se un bastone ha un bel peso e una grande velocità nessuno può dire che non faccia un grande danno!!!
L'altro modo di esprimere la forza è chiamato “forza flessibile o elastica”,e proviene in maggioranza dai tessuti morbidi del corpo come i legamenti,i tendini,e le fasce muscolari:
abbiamo visto che questi tessuti elastici si possono stirare-allungare,per poter immagazzinare una forza/ energia.
Questo è il meccanismo usato per colpire quando parliamo di fajin;
Più il nostro corpo è capace di stirarsi,più sarà capace di caricare/accumulare forza,maggiore sarà la quantità di energia che verrà rilasciata.
Quando si parla di fa-jin,bisogna immaginare un arco, ben tirato/stirato, pronto a lanciare la freccia.
Il nostro corpo è l'arco,l'avversario la freccia.
Per imparare questo modo di colpire dobbiamo evitare di chiudere,indurire il corpo quando colpiamo,ma ad aprirlo e stirarlo in modo da poter usare questo tipo di forza flessibile.
Ci sono poi vari esercizi per imparare la tecnica di rilasciare forza in maniera esplosiva,una volta presa la forza e sviluppato un corpo capace di caricarla e immagazzinarla.
Mano a mano che si affina la tecnica si può tentare poi di portarla nel libero,dove se funzionerà, sarà veramente una grande qualità del praticante.
Nel libero infatti la forza di carica della molla viene (anche ed in parte)direttamente dalla forza dell'avversario:
rispetto agli esercizia a solo c'è il vantaggio che,non essendo per nulla facile creare artificialmente questa idea di caricare,senza le giuste indicazioni e correzioni si corre il rischio di praticare per anni forma ed altri eserzicizi "a solo" senza ottenere neppure un minimo dei risultati sperati;
c'è però anche una difficoltà maggiore perchè essere in grado di assorbire ed immagazzinare la forza di un avversario(specie nella lotta libera)non è,come si può ben immaginare,per nulla semplice.
In questa situazione infatti se si vuol fare/emettere fajin(in questo caso spingere/colpire l'avversario),la cosa più importante e difficile da apprendere è caricare il proprio corpo quando si è in fase di neutralizzare-cedere la spinta avversaria;
l'avversario spinge,noi neutralizziamo-cediamo caricandoci allo stesso tempo;
Tutti i Maestri che padroneggiano la capacità di emettere energia in maniera esplosiva,affermano che nel TJQ cedere e caricare si fanno allo stesso tempo.
Cedere da solo o caricare da solo sono tecniche inferiori,e questo non è molto semplice(direi quasi impossibile) da capire per chi esegue solo forme senza la pratica la lotta libera.

Qui sotto posto dei video di fajin;
il primo è del M° Zhang Lu Ping;
per me il più bel video di fajin che ci sia in giro,sicuramente uno dei più istruttivi per comprendere il significato di "stirare-allungare-immagazzinare-rilasciare"forza.
Possiamo vedere chiaramente come usi il corpo;
per nostra fortuna infatti non nasconde nulla,neppure nel carico,e il suo Fajin è davvero potente.
Il secondo è di Chen Yu,a me piace e secondo me è bravo,ma inferiore per potenza rispetto al primo.
Il terzo e il quarto non so cosa siano.








giovedì 18 agosto 2011

TJQ e Sumo???

Alcuni si chiedono e mi chiedono cosa centri in un blog di TJQ il Sumo;
la prima risposta che mi viene è che è normale parlare di altre AM in un blog che in fondo,anche se ormai sminuita e mezza morta,tratta dell' Arte Marziale TaiJiQuan;
però poi,riflettendoci su,ho deciso di tentare di dare una risposta più precisa e chiara.
Certamente non parlo di Sumo per "vicinanza di idea di lotta" col TJQ:
la filosofia del Sumo,intesa appunto come idea di lotta,è completamente opposta a quella del TJQ,che si avvicina senza dubbio molto di più al Judo;
nel TJQ l'idea è di studiare ed allenarsi per vincere una forza maggiore della nostra,avere la meglio su un avversario sfruttando la sua forza a nostro vantaggio:
nel Sumo siamo proprio agli antipodi di questa idea :
l'idea del Rikishi,la sua filosofia è:
non importa quanto sei forte,io ti spezzo perchè sono più forte di te.
A questo punto,eliminata la possibilità di un'incontro di filosofie lottatorie,direi che non c'è una risposta univoca,un solo motivo,ma piuttosto un insieme di cose che mi portano al Sumo.
La prima è che mi piace da morire,mi piace come lottano,mi piace come si scontrano,mi piace la loro forza,la loro flessibilità;
mi piacciono i rituali prima dell'incontro,le tecniche,la potenza...insomma il Sumo mi appassiona e diverte moltissimo.
Il secondo motivo è che,anche se la filosofia di lotta è opposta a quella del TJQ,fatte le debite proporzioni di abilità e forza,nella realtà del cerchio poi le cose si somigliano molto.
Molte volte nella lotta libera dentro il cerchio ci si incastra,ci si irrigidisce,si tenta di vincere "rompendo" la forza dell'avversario non con la "ceduta",ma con la propria forza...ci si dimentica,appannati dalla fatica o magari pressati senza sosta dall'avversario,dei sacrosanti e arcinoti "Principi".
Un altro motivo non trascurabile è che,non essendoci competizioni di livello nel TJQ,non essendoci,tranne 2 o 3 eccezioni,uno straccio di video di lotta degno di questo nome,sono obbligato,per forza di cose,ad andarli a pescare nel Sumo.
Capisco quindi le critiche ma,un praticante che cerchi seriamente di scendere in profondità nello studio del TJQ,superando i discorsi idioti che si leggono o sentono in giro,o vira verso altre AM per vedere del TJQ decente o rimane come un pesce fuori dall'acqua.
La critica esatta dovrebbe essere non "perchè il Sumo nel blog", ma piuttosto:
perchè SOLO il Sumo e non il Judo,la Boxe,la Thai,la BJJ ecc.ecc.ecc..
Questa è la vera critica che mi andrebbe rivolta:per chi come me,non ha il solo interesse di sapere se il maestro Pincopallo è nato il giorno tale,nel paese tale,e diceva e faceva tali e tal'altre cose,ma vuole di più,e non può accontentarsi solo di leggere di gente che:

1)cerca il centro,non sa di averlo,chiede se allenarlo(sic!)[InsettoInfetto]
2)dice che:"nel TJQ si fa nulla, in realtà, e semplicemente il corpo reagisce agli stimoli esterni che scompaiono al momento del contatto"[YM](ovviamente,aggiungo io, dopo aver decollato con i superpoteri spazio/temporali)
3)afferma che "che le spinte siano diverse dai pugni ce lo dice la fisica"[Dorje]
4)o che "pensa che io invece credo che se dai pugni e spingi, non stai facendo taiji"[Franco](sì proprio lui,l'uomo dal sorriso in bocca si è destato dal torpore e ora scrive anche...speriarmo a questo punto che torni nel suo veternus ridens )
5)gente che si chiede dopo anni di pratica "Facile a dirsi... ma attraverso quali pratiche si forma, questo centro? "[Beppe]

deve,per onestà e rispetto verso se stesso e verso il TJQ,trovare il TJQ nelle altre AM.